Banda Aceh, estremisti islamici vietano le feste di Capodanno
di Mathias Hariyadi
Un rinomato hotel della provincia di Aceh ha annullato una serata speciale di danze e concerti a causa delle minacce fondamentaliste. Al governatore e alla polizia il compito di far applicare le norme, fra cui il divieto di consumare alcolici. Concerti e balli "in qualunque altro giorno dell'anno", ma non per una "festa cristiana".

Jakarta (AsiaNews) - A causa della massiccia campagna di protesta lanciata da gruppi estremisti islamici nei giorni scorsi, i vertici dell'Hermes Palace - hotel pluristellato a Banda Aceh - hanno cancellato il veglione in programma per la notte di Capodanno. Le celebrazioni per l'ultimo giorno dell'anno erano in programma da tempo; tuttavia, la pressione esercitata dai movimenti fondamentalisti di Aceh, la sola provincia indonesiana in cui vige la Sharia, la legge islamica, ha portato all'annullamento per motivi di sicurezza e ordine pubblico. Del resto già nei giorni scorsi il  Consiglio consultivo degli ulema di Banda Aceh (Mpu) ha intimato alla comunità musulmana di non "celebrare" Natale e Capodanno perché "non sono feste islamiche".

Octowandi, general manager della struttura, conferma la sospensione delle danze e del concerto prevista per la sera, nonostante l'evento - secondo il proposito degli organizzatori - fosse finalizzato alla valorizzazione di artisti locali. Una vetrina pensata per gruppi e band locali, perché potessero usufruire di una vetrina per mettersi in mostra e conquistare un pubblico più ampio e internazionale.

La decisione è giunta al termine di un incontro con i leader islamici, che si sono autoproclamati i "guardiani della Sharia ad Aceh". I responsabili della struttura sono stati costretti a diffondere un documento scritto, nel quale confermano la cancellazione di tutte le iniziative in programma per la serata, fra cui musica e danze. L'hotel, in ogni caso, potrà organizzare simili spettacoli in una qualsiasi serata del 2014, ma non la notte di Capodanno perché essa "non deriva dal calendario islamico, ma è figlia della tradizione cristiana".

I movimenti fondamentalisti promettono inoltre raid e azioni punitive contro chiunque organizzi feste o celebrazioni per l'ultima notte dell'anno. Al governatore di Aceh e al capo della polizia il compito di far applicare le norme islamiche, come il bando agli alcolici, l'esplosione di fuochi d'artificio e altre cose che non sono connaturate con la cultura musulmana

L'Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, è sempre più spesso teatro di attacchi o episodi di intolleranza contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica (sharia), in seguito a un accordo di pace fra governo centrale e Movimento per la liberazione di Aceh (Gam), e in molte altre aree si fa sempre più radicale ed estrema la visione dell'islam fra i cittadini. Inoltre, alcune norme come il permesso di costruzione - il famigerato Imb - vengono sfruttate per impedire l'edificazione o mettere i sigilli a luoghi di culto, come è avvenuto nel West Java, contro la Yasmin Church.

I cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio scorso. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità è vittima di episodi di violenze e abusi.