Corea, la Chiesa di Suwon chiede giustizia alla Park
di Theresa Kim Hwa-young
I fedeli sudcoreani hanno partecipato in massa alla "preghiera per la democrazia" organizzata dall'Associazione dei sacerdoti cattolici per la giustizia: "Le elezioni sono state manipolate, il presidente si penta e ordini un'indagine".

Seoul (AsiaNews) - Oltre 300 fedeli hanno partecipato alla "messa per la giustizia" di Suwon, concelebrata il 6 gennaio da più di 70 sacerdoti membri dell'Associazione dei preti cattolici per la giustizia. La funzione è stata dedicata alla "preghiera per la democrazia", che "è sotto attacco in Corea del Sud da parte del governo di Park Geun-hye".

Il governo è accusato di aver usato i Servizi segreti nazionali per manipolare le ultime elezioni presidenziali. La Chiesa della Corea del Sud ha lanciato un manifesto di protesta contro le interferenze del Nis (National Intelligence Service): alla protesta si sono uniti i protestanti, i buddisti e i buddisti won.

Nel corso della sua omelia, p. Jo Han-yeong (della parrocchia Yeoju di Suwon) ha detto: "Vogliamo curare il malcontento sociale con la pace di Cristo, che vince contro il peccato e la morte. La libertà di coscienza è un diritto umano che viene da Dio: vogliamo proteggerlo a costo della nostra stessa vita".

Il sacerdote ha poi puntato il dito contro il presidente, che "non è stato scelto dal popolo. Le elezioni sono il fiore della democrazia, se ne annulliamo il senso la volontà del popolo viene manipolata dalle istituzioni. L'unico modo per uscire da questa situazione è comportarsi secondo coscienza: la Park apra un'inchiesta su questi brogli e si penta".