Seoul blocca l'esportazione di gas lacrimogeno al Bahrain
Dopo le proteste di diversi gruppi per i diritti umani, il governo coreano ha fermato le aziende che dal 2011 forniscono il prodotto chimico al regno del Golfo. Fra le accuse, quello di averlo usato per "uccidere e mutilare" i manifestanti pro-democrazia.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Il governo sudcoreano ha bloccato l'esportazione di gas lacrimogeno verso il Bahrain. La decisione è stata presa a causa delle proteste di diversi gruppi per i diritti umani, che accusano il regno del Golfo di usare il gas in maniera "talmente diffusa da aver persino procurato delle vittime" nel campo degli attivisti pro-democrazia.

L'amministrazione del Programma per gli acquisti della Difesa ha comunicato la decisione alle due industrie - fra cui la potentissima DaekWang Chemical, industria che ha già fornito milioni di unità al Bahrain - che fino a ora hanno gestito gli ordini di esportazione. Da parte sua, il ministero degli Interni del regno dice di non saperne nulla: "Il gas lacrimogeno è usato dalla nostra polizia in maniera proporzionata e solo quando è necessario, in pieno accordo con il diritto internazionale".

Gli attivisti per i diritti umani la pensano in maniera diversa, e sostengono che sin dal 2011 - anno in cui sono nate le proteste democratiche in tutta l'area - le autorità del Golfo abbiano usato il gas come un'arma "di assalto". Secondo le fonti di "Medici per i diritti umani" (gruppo Usa che monitora l'uso di armi chimiche nel mondo), fino a oggi l'uso "disumano" del gas ha prodotto 39 morti e centinaia di mutilazioni sulla popolazione.