Si apre all'Aia il processo internazionale per l'assassinio di Rafic Hariri
Il tribunale internazionale varato nel 2006 dall'Onu. I quattro accusati sono assenti. La morte di Hariri ha generato nuove speranze per il Libano, ma ha fatto crescere la tensione con Hezbollah,maggior sospettato per l'assassinio. Nasrallah accusa invece Usa e Israele. Il processo si apre alla vigilia della Conferenza di pace sulla Siria.

L'Aia (AsiaNews/Agenzie) - Si apre oggi nella capitale olandese il processo internazionale contro quattro persone accusate di aver assassinato il primo ministro libanese Rafic Hariri nel 2005. I quattro saranno giudicati in absentia, essendo da tempo scomparsi.

Hariri è stato ucciso il 14 febbraio 2005 da un'enorme bomba posta sul percorso che stava compiendo la sua auto. Insieme a lui sono perite altre 22 persone.

Hariri, sunnita, molto legato all'Arabia saudita, aveva cucito la riconciliazione delle fazioni libanesi, portando all'accordo di Taif (1989) e alla ricostruzione del Paese dopo la guerra civile.  La sua morte ha scatenato una serie di manifestazioni anti-siriane - essendo Damasco sospettata dell'uccisione - tanto che 30mila truppe dell'esercito siriano, in Libano dal 1976, fu costretto ad uscire dal Paese.

L'assassinio di Hariri ha scatenato il risveglio politico del Libano e la lotta contro il terrorismo, in un'alleanza fra sunniti e cristiani. Nel 2006 l'Onu ha varato un Tribunale speciale per il Libano, per un'inchiesta sull'assassinio, molto ostacolato dalla Siria.

Nel 2011 sono stati accusati Mustafa Badreddine, 52 anni; Salim Ayyash, 50 anni;  Hussein Oneissi, 39 anni; Assad Sabra, 37 anni. Tutti loro, e soprattutto Badreddine hanno avuto legami con Hezbollah. Le prove del delitto sono basate in larga parte su analisi delle conversazioni telefoniche tenute fra gli accusati.

Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah, ha sempre negato ogni responsabilità della sua organizzazione ed ha accusato il tribunale di essere manipolato da una cospirazione israelo-americana. Secondo Nasrallah, Israele avrebbe seguito via satellite i movimenti di Hariri e sarebbe penetrato nella rete telefonica falsificando i dati per incolpare gli sciiti di Hezbollah.

Il processo che inizia oggi, prevede la deposizione di 500 testimoni e potrebbe durare anche anni. Fra gli accusati si è aggiunta una quinta persona, Hassan Habib Merhi, 48 anni.

Dopo una lunga e lenta preparazione, il processo si apre proprio in un momento molto delicato per il Libano e per la Siria. Nel Paese dei cedri non si riesce a creare un governo da oltre un anno, per la resistenza di Hezbollah e dei suoi alleati. In Siria si attende l'inizio della Conferenza di pace, dopo quasi tre anni di guerra civile e regionale, a cui hanno partecipato - come sostenitori di Bashar Assad - anche gli Hezbollah.

Nelle ultime settimane in Libano si sono registrati diversi attentati e autobombe: contro un ex ministro, amico di Hariri; contro diverse sedi di Hezbollah.