Influenza aviaria: proibita la vendita di polli a Hong Kong, Shanghai e nel Zhejiang
Nella ex colonia britannica sono stati uccisi 20mila polli infetti, tutti provenienti dalla Cina. Finora il virus H7N9 ha fatto 50 morti. L'Oms esclude per ora il passaggio da uomo a uomo. Tutti i morti avevano avuto contatto con volatili vivi.

Hong Kong (AsiaNews) - Il Segretariato per la salute di Hong Kong ha deciso la disinfestazione del mercato dei polli a Cheung Sha Wan, chiudendolo per 21 giorni. In più ha decretato l'uccisione di 20mila polli provenienti dalla Cina popolare, dopo averli scoperti infetti dell'influenza aviaria H7N9.

Nel 2013 l'influenza dei polli ha colpito anche esseri umani, con 200 infetti e 50 morti fra Cina, Hong Kong e Taiwan.

In tre città del Zhejiang, dove si sono avuti 49 casi e 12 morti, la vendita di polli vivi è stata bloccata. Anche nella vicina Shanghai, la vendita di polli vivi è stata fermata per tre mesi, a partire dal 31, primo giorno del capodanno cinese. Durante le feste per il Nuovo anno, i cinesi comprano polli vivi da ammazzare e cucinare a casa. Questa abitudine - insieme ai lunghi viaggi dei lavoratori migranti dalle città alle campagne - favorisce la diffusione del virus.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, non vi sono ancora prove che il virus sia capace di passare da uomo a uomo. Finora, tutte le persone decedute per H7N9 avevano avuto contatto diretto con volatili vivi e infetti. Nel Zhejiang il governo ha proibito anche la vendita di piccioni.