Pechino: veterani protestano contro il Partito comunista

Pechino (AsiaNews/Reuters) – Circa 2000 veterani dell'Esercito di liberazione popolare hanno protestato contro il Partito per ottenere un aumento delle pensioni.

Con indosso le loro vecchie uniformi, più di 1500 fra soldati ed ufficiali - provenienti da 20 province -  hanno manifestato in silenzio per 36 ore davanti all'ufficio del Dipartimento generale politico di Pechino. Il Dipartimento è l'organo del Partito comunista cinese che si occupa della gestione del personale bellico, della propaganda e dei corpi distaccati di danza, ballo e sport.

La protesta è iniziata lunedì 11 ed è terminata mercoledì 13, quando la pubblica sicurezza ed alcuni ufficiali dell'esercito ancora in servizio hanno preso di peso i dimostranti e li hanno caricato su autobus affittati e spediti nelle loro città di origine. Sempre nella giornata di mercoledì, però, più di 400 ufficiali in pensione si sono ritrovati sui gradini dell'ufficio del Dipartimento per continuare a protestare.

E' stata la più grande protesta mai effettuata dai componenti dell'esercito dalla rivoluzione del 1949. Fonti militari anonime, che hanno confermato la protesta, hanno detto: "Il governo si è trovato impreparato. La leadership è molto preoccupata dal fatto che i militari continuino a protestare. Unendosi insieme potrebbero far precipitare nel caos la società". Nel 2004 Pechino ha autorizzato uno stanziamento di 60 miliardi di dollari americani per coprire le spese belliche; in genere le pensioni di anzianità si aggirano sui 300 yuan (30 euro) mensili.

Pechino teme il malcontento dei veterani; il Partito ha sempre visto nelle forze armate lo strumento indispensabile per mantenere il monopolio di governo che dura da oltre 50 anni. Grazie all'esercito, il 4 giugno 1989 è stata sedata la rivolta del movimento pro-democrazia di piazza Tiananmen. L'esercito è stato fondamentale per la fine della Rivoluzione Culturale e l'arresto della Banda dei Quattro.