L'amministrazione israeliana confisca un parco giochi donato dall'Italia a una scuola dei beduini
La scuola è considerata illegale e fa parte di un villaggio colpito da decine di ordini di demolizione. Frequentata da 128 alunni, è costruita senza permesso, che le autorità negano a tutti gli insediamenti di beduini. Gli abitanti si sono rivolti all'Alta corte di giustizia.

Gerusalemme (AsiaNews) - L'amministrazione civile israeliana ha confiscato ieri il materiale per un parco giochi che il governo italiano aveva donato a una scuola (nella foto) a Khan al-Amar, insediamento di beduini a est di Gerusalemme, contro il quale sono stati emessi anche decine di ordini di demolizione.

Gli ispettori dell'amministrazione, riferisce Haaretz, sono arrivati e hanno annunciato il sequestro di due camion, accompagnati da un rappresentante del consolato italiano, che portavano materiale da costruzione e altre cose, come un'altalena a tre posti, uno scivolo con una galleria e tre scale, accolti con entusiasmo dei bambini.

Il rappresentante consolare ha tentato invano di fermare il sequestro, motivato con la "illegalità" della istallazione.

La scuola, costruita nel 2009, è una struttura ecologica fatta di fango e vecchi pneumatici che mantiene una temperatura costante nelle aule sia durante l'inverno che l'estate. E' stata costruita dagli stessi residenti con aiuti finanziari europei, ed è ispirata da un approccio architettonico che utilizza materiali riciclati facilmente ottenibile dai poveri.

L'accampamento Khan al-Amar, che si trova lungo la strada che conduce a Gerico, ospita la tribù Jahalin che Israele ha allontanato dal Negev nel 1950. Circa 250 persone vi hanno vissuto per decenni, su un terreno appartenente al villaggio di Anata. L'insediamento di Kfar Adumim si trova a soli due chilometri dal sito, ma (come per tutte le altre comunità beduine tra Gerusalemme Est e Gerico), l'Amministrazione civile si rifiuta di permettere ai residenti di  costruire o connettersi alle infrastrutture pubbliche, sulla base del fatto che la zona non ha un piano regolatore approvato.

Così la scuola, che ha 128 alunni, per lo più ragazze di 6-13 anni, è stata costruita senza permesso. L'Amministrazione civile ha emesso ordini di demolizione contro di essa e contro decine di altre strutture dell'accampamento.

Negli ultimi anni Kfar Adumim ha presentato per tre volte petizioni all'Alta Corte di giustizia  chiedendo di fermare gli ordini di demolizione. Le prime due sono state respinte, e lo scorso novembre l'insediamento (e due dei suoi quartieri, Alon e Nofei Prat) ha presentato un altro ricorso.
L'Amministrazione Civile non ha risposto a una richiesta di commento.