Parigi (AsiaNews/Agenzie) - C'è attesa per l'incontro oggi nella capitale francese fra il ministro russo degli esteri Sergei Lavrov e il segretario di Stato Usa John Kerry. Un loro dialogo potrebbe aprire soluzioni diplomatiche alla tensione altissima che si respira in Ucraina. Anche il presidente cinese Xi Jinping, in un dialogo con Vladimir Putin, sembra suggerire una pista di dialogo e di diplomazia.
Dopo le minacce di invasione della Crimea e le esercitazioni militari al confine; le promesse di difendere la popolazione russa (e russofila) in Ucraina, oggi Lavrov, parlando a Madrid ha affermato che le truppe presenti in Crimea sono "forze di autodifesa" (e non truppe russe) verso cui Mosca non può nulla. Ma ha lasciato aperto uno spiraglio dicendo che spetta agli ucraini e ai russi di Crimea decidere per un monitoraggio internazionale.
La richiesta di un gruppo neutrale per controllare la situazione è stata rivolta dal nuovo governo ucraino all'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), che ha già inviato 35 rappresentanti. L'invio è ben visto dall'amministrazione degli Stati Uniti.
Il governo ucraino accusa Mosca di aver invaso di fatto il Paese; la Russia accusa gli ucraini di violenza verso la popolazione russa di Crimea.
Anche la Cina, che fino a pochi giorni fa giustificava in modo velato l'azione russa, sembra voler dare spazio alla diplomazia. In una conversazione telefonica con Vladimir Putin, il presidente Xi Jinping ha detto - come riportato da Xinhua - che "la Russia potrebbe coordinarsi con le altre parti per spingere a una soluzione politica della questione [ucraina] per salvaguardare la pace e la stabilità della regione e del mondo".
La Cina - ha sottolineato Xi - "sostiene gli sforzi di proposte e mediazioni della comunità internazionale".