Suor Clarice, una vita dedicata ai giovani e alla conversione dello Sri Lanka
di Melani Manel Perera
La religiosa, 96 anni, fa parte dell'ordine della Sacra Famiglia. La sua "missione più importante" è stata al fianco di ragazzi e ragazze che lavoravano nella Zona di libero mercato di Katunayake, sfruttati dai loro datori di lavoro. Suor Clarice ricorda con affetto le centinaia di buddisti, indù e musulmani a cui ha fatto catechismo.

Colombo (AsiaNews) - "La missione più importante della mia vita è stata sostenere i giovani e annunciare Cristo, per aiutare il prossimo a costruire la propria fede. Solo questo mi ha resa felice". Così suor Mary Clarice Karunanayake, 96enne suora dello Sri Lanka, descrive ad AsiaNews la propria storia e la propria missione nel suo Paese natale. La religiosa appartiene all'ordine della Sacra Famiglia e ha sempre operato nella Central Province, nella zona di Colombo. Oggi vive nel Santha Samaya, una casa  di lunga degenza del convento di Wennappuwa. "Ho lavorato sodo fino a quando ho potuto - spiega - e adesso passo la mia vecchiaia nella preghiera".

Suor Clarice ricorda bene quando ha ricevuto la vocazione alla vita consacrata: "Dio mi ha voluta nel 1940, quando ero ancora una ragazza e vivevo a Dankotuwa (Western Province). Studiavo al convento di Wennappuwa. Le suore mi sono sempre piaciute, sin da quando ero piccola. Ogni volta che ne vedevo una, o una novizia, le fissavo rapita. Quando ho finito gli studi ho potuto esaudire il mio desiderio e sono diventata una suora della Sacra Famiglia. Sono diventata un'insegnante e ho servito in diverse scuole femminili".

Della sua lunga vita ricorda con particolare affetto la sua opera di sostegno dei tanti giovani che, negli anni '70, lavoravano nella Zona di libero mercato (Free Trade Zone, Ftz) di Katunayake, istituita dal governo nel contesto di una politica economica più aperta. "All'epoca - racconta - moltissimi ragazzi e ragazze venivano nella Ftz di Katunayake per lavorare nelle fabbriche tessili o in altre aziende. Affittavano piccole case e compravano quello di cui avevano bisogno dai negozi vicini. Ben presto, i negozianti iniziarono ad approfittarsi di questi giovani, alzando i prezzi dei loro bene. Non potevamo tollerare questo sistema. Così io, una mia consorella e alcuni ragazzi abbiamo iniziato a comprare riso, cocco, olio da cucina, pesce essiccato e verdure, e a rivenderle a prezzi ragionevoli ai lavoratori della Ftz".

Tale sistema è stato l'occasione per instaurare un rapporto diverso con questi giovani: "Abbiamo iniziato a incontrarci nei loro giorni liberi, e spiegavamo loro che l'essere umano ha bisogno di un sostegno spirituale, oltre che fisico".

Negozianti e imprenditori però non tollerano questa situazione. "Volevano fermarci - ricorda - un giorno hanno fatto arrestare Freddy, un membro nel nostro gruppo che ci aiutava con i lavoratori della Ftz. Quando l'ho saputo sono corsa dalla polizia per farlo liberare. Spiegai loro che lo conoscevo e che era innocente. Non volevano rilasciarlo, così sono rimasta lì e ho pregato. La sera è stato liberato".

Suor Clarice è rimasta con i lavoratori della Fzt per circa cinque anni. Poi ha iniziato a fare catechismo, a parlare di Gesù con chi voleva convertirsi. "Questa missione - sottolinea - è stata piena di soddisfazioni e gioie, perché mi ha permesso di entrare in stretto contatto con chi voleva abbracciare il cristianesimo. Centinaia di persone sono venute da me per convertirsi. Tra loro, molti buddisti, e qualche indù e musulmano".