Taipei, studenti occupano il Parlamento: No all'accordo commerciale con la Cina
di Xin Yage
Alcune migliaia di giovani ha bloccato le attività parlamentari: nel mirino il Cross-Strait Service Trade Agreement, che secondo gli oppositori porterà a una colonizzazione economica da parte della Cina continentale. La polizia circonda i manifestanti, ma la politica si appella alla calma.

Taipei (AsiaNews) - Per protestare contro un nuovo patto commerciale fra Cina e Taiwan, che rischia di distruggere l'occupazione dell'isola, un numeroso contingente di studenti universitari da ieri sera ha occupato la sede centrale del parlamento nel centro della città di Taipei. Questa occupazione, che ormai dura da più di 18 ore, mira a cambiare i termini del patto commerciale (Cross-Strait Service Trade Agreement两岸服务贸易协议) che Taipei sta discutendo con Pechino.

La prima discussione sul testo (in totale saranno tre) è stata approvata lo scorso 17 marzo e ha scatenato la reazione dell'opposizione e di tutti i loro simpatizzanti. La mossa è stata infatti considerata come un astuto colpo di mano da parte del partito di maggioranza, il Kuomintang (Kmt) che, a detta dell'opposizione, non vuole rivedere passo per passo i vari punti dell'accordo ma si difende (in maniera illegale) dietro al fatto che essi erano già stati approvati in precedenza.

Il secondo dibattito è previsto per il 21 marzo, e gli studenti dicono di voler occupare la sala centrale fino all'incontro per assicurarsi che il documento di accordo sia poi rivisto punto per punto. "Non vogliamo essere assoggettati alla legge del più forte, vogliamo che ogni accordo sia compiuto in maniera legale" ha detto una studentessa arringando la folla seduta sul piazzale.

Oggi parte degli studenti è asserragliata all'interno mentre altre migliaia hanno occupato il parcheggio antistante il Parlamento, in sostegno dell'occupazione. La polizia ha formato poi un ulteriore accerchiamento esterno degli studenti all'esterno per evitare che la situazione vada fuori controllo.

Molti taiwanesi temono per la sorte delle piccole imprese, che potrebbero soccombere all'impatto prodotto dalla competitività commerciale delle imprese continentali. Questo patto è il proseguimento del patto di cooperazione economica (ECFA, Economic Cooperation Framework Agreement - 两岸经济合作架构协议) firmato nel 2010 con l'obiettivo di abbattere le barriere commerciali esistenti tra l'isola e la Cina continentale. Se il patto viene firmato, il continente aprirà 80 settori di servizi agli investimenti taiwanesi mentre Taipei permetterà l'accesso in 64 settori agli investimenti continentali.

I sondaggi sull'isola indicano che le scelte della maggioranza al governo ricevono maggior sostegno di quelle dell'opposizione perché l'alternativa sarebbe solo un maggior isolamento di Taiwan dal mercato mondiale e una perdita di competitività a livello internazionale.

Il portavoce del parlamento Wang Jin-pyng (王金平), col suo noto stile conciliatorio, ha richiamato forze dell'ordine e aderenti alla protesta alla "ragione, calma e autocontrollo" in modo da risolvere pacificamente lo scontro e trovare risposte alle ragioni della protesta.

La polizia questa mattina aveva cercato di riprendere possesso della stanza centrale del Parlamento - dove ora molti studenti sono asserragliati bloccando le otto porte di entrata con barricate di sedie e altri oggetti pesanti - senza l'uso di lacrimogeni, scudi, manganelli o armi di qualsiasi genere. Poi però ha dovuto ritirarsi per evitare scontri e vittime non necessarie.

Il presidente Ma Ying-jeou è apparso per qualche minuto in un'improvvisata conferenza stampa per chiedere la soluzione pacifica della questione, senza voler interferire nell'autonomia delle attività parlamentari e rispettando la ragionevolezza di molti punti di coloro che stanno protestando.