Saigon: l’arcidiocesi e i fedeli salutano il card Jean Baptiste Pham Minh Man
di Trung Tin
Dopo 16 anni di appassionato servizio, il porporato lascia per raggiunti limiti di età. A succedergli il vescovo coadiutore mons. Paul Bùi Văn Đọc. L’arcidiocesi di Ho Chi Minh City è formata da oltre 20 parrocchie, per un totale di 900mila fedeli. Il 2014 dedicato all’Evangelizzazione della famiglia.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) - L'arcidiocesi di Ho Chi Minh City, nel sud del Vietnam, saluta il card Jean Baptiste Pham Minh Man che, dopo 16 anni di appassionato servizio alla comunità cattolica locale, si ritira per raggiunti limiti di età. Il 22 marzo scorso Papa Francesco ha accettato la rinuncia del porporato in base al Canone 401 del Diritto Canonico; al governo dell'arcidiocesi di Saigon gli succede il vescovo coadiutore mons. Paul Bùi Văn Đọc, attuale presidente della Commissione episcopale per la Dottrina della fede, per anni in passato alla guida della diocesi di Mỹ Tho. 

Il card Pham Minh Man è nato nel 1934 a Hòa Thành, nella provincia di Ca Mau, compresa nella diocesi di Cần Thơ. Avendo raggiunto gli 80 anni, il porporato non potrà più partecipare ad un conclave, dopo essere stato presente agli ultimi due - che hanno portato all'elezione di Benedetto XVI nel 2005 e Papa Francesco nel 2013 - in qualità di cardinale elettore.

L'arcidiocesi di Ho Chi Minh è uno dei centri più importanti per il cattolicesimo di tutto il continente asiatico. Essa comprende altre 10 diocesi del sud del Paese ed è formata da oltre 200 parrocchie, per un totale di circa 900mila fedeli. Il 2014 è dedicato all'Evangelizzazione della famiglia e, nel contesto, ciascun fedele è chiamato a promuovere iniziative rivolte al nucleo fondante della società vietnamita e a favore dei bambini. A più riprese, dai vertici dell'arcidiocesi, è giunto l'invito a rafforzare la fede promuovendo attività concrete sul piano pastorale e sociale. 

Oggi in Vietnam, a fronte di una popolazione di circa 87 milioni di persone, i buddisti sono il 48%; i cattolici poco più del 7%, seguiti dai sincretisti al 5,6%; infine, vi è un 20% circa che si dichiara ateo.