Elezioni in Indonesia, exit poll: il partito di Megawati in testa grazie “all’effetto Widodo”
Dai primi risultati esce vincitore il Pdip dell’ex presidente, che sfrutta il consenso del governatore di Jakarta in corsa per le presidenziali e sfiora il 20%. Al secondo posto il Golkar Party. Male i partiti filo-islamici. Punito anche il movimento del presidente Yudhoyono, travolto da scandali e corruttela.

Jakarta (AsiaNews) - In base ai primi exit poll diffusi oggi dovrebbe essere il Pdip (Indonesian Democracy Party Struggle), guidato dall'ex presidente Megawati Sukarnoputri, ad aggiudicarsi le elezioni legislative in Indonesia del 9 aprile. I risultati non sono ancora ufficiali, ma diversi analisti e gruppi indipendenti indicano nel partito nazionalista il vero trionfatore di questa tornata elettorale. Secondo i dati forniti da uno dei numerosi istituti di ricerca emerge che, al 51,09% delle schede scrutinate, il Pdip ha conquistato il 19,18% delle preferenze; secondo si piazza il Golkar Party dell'ex presidente Suharto con il 15,27%; terzo il Gerindra (Indonesian Great Movement Party) dell'ex capo delle Forze Armate Prabowo Subianto, con l'11,72% dei voti.

Male il Democrat Party dell'attuale capo di Stato Susilo Bambang Yudhoyono, che sarebbe solo la quarta forza del Paese con un misero 10,11% di preferenze. Una débâcle peraltro prevista e annunciata da esperti di politica locale, a causa dei numerosi casi di corruzione che hanno coinvolto membri dell'amministrazione e alte sfere del partito. 

Risultati ancora peggiori per i partiti filo-islamici, come il Justice and Prosperous Party (Pks) che conta solo un 6,06% di voti, puniti dall'elettorato anch'essi per noti casi di corruzione e bustarelle. Il National Awakening Party (Pkb), partito moderato che si ispira alla figura dell'ex presidente riformista Abdurrahman "Gus Dur" Wahid guadagna il 9,58%, mentre altri due movimenti moderati si stabilisco attorno al 7 e al 6 percento. 

Gli elettori della nazione musulmana più popolosa al mondo possono festeggiare così una campagna pre-voto di tre settimane che non ha fatto registrare momenti di tensione significativi o episodi di violenza, fatto salvo qualche scontro con i separatisti a Papua. I votanti sembrano acquisire una sempre maggiore coscienza politica e i partiti islamisti e filo-radicale appaiono in crisi di consensi a causa dei molto scandali. Infine, dietro la vittoria del Pdip vi sarebbe il "traino" rappresentato dall'attuale governatore di Jakarta, Joko Widodo, con il suo "effetto Jokowi" (dal soprannome). La sua popolarità è in continua crescita e si appresta a porre una seria ipoteca sulla vittoria alle elezioni presidenziali del 9 luglio. 

Nei giorni scorsi la Chiesa cattolica indonesiana aveva lanciato un appello ai cittadini, in particolare i cristiani, invitandoli a votare secondo valori "etici e morali". "Il vostro voto è importante - hanno ammonito i prelati nella lettera pastorale - perché quanti saranno designati attraverso le elezioni generali, tracceranno il futuro della nazione e toccheranno tra gli altri il benessere sociale ed economico della nazione". (MH)