Suzhou: la polizia impedisce le commemorazioni di Lin Zhao, vittima della Rivoluzione culturale
Decine di dissidenti hanno cercato di rendere omaggio alla giovane, fucilata dopo 8 anni di galera per non aver ritrattato la sua richiesta di libertà. Nonostante sia stata scagionata nel 1980 e ritenuta innocente dall'Alta Corte di Shanghai, è ancora considerata "pericolosa" dalle autorità per l'esempio che continua a fornire ai dissidenti di oggi.

Suzhou (AsiaNews/Agenzie) - La polizia cinese ha portato via decine di attivisti democratici di Suzhou, che cercavano di rendere omaggio alla tomba di una famosa dissidente fucilata durante la Rivoluzione Culturale. Nonostante siano passati 46 anni dalla sua morte, avvenuta proprio il 29 aprile, la figura di Lin Zhao rimane una questione "politicamente sensibile" nella Cina contemporanea. Chen Jianxiong, attivista per i diritti umani con base a Dongguan (nel Guangdong), dice di essere stato portato via dagli agenti insieme a molte altre persone. Tutte cercavano di visitare la tomba di Lin, uccisa a 35 anni nel 1968 per "crimini contro-rivoluzionari".

Lin Zhao era una studentessa iscritta alla Peking University: viene arrestata una prima volta per aver difeso in pubblico la libertà di parola. Condannata nel 1960 per aver diretto un giornale clandestino, passa 8 anni in carcere pur di non ritrattare la propria posizione. Nel 1968 viene fucilata: la madre è informata dell'avvenuto solo quando le Guardie rosse - nel frattempo è esplosa in Cina la Rivoluzione Culturale - le chiedono 10 fen (circa 0,05 yuan - meno di 1 centesimo di euro) per il proiettile usato per ucciderla.

Nel 1980, l'Alta Corte di Shanghai ha revocato il verdetto di colpevolezza emanato contro Lin e l'ha dichiarata innocente. Il Quotidiano del Popolo, massimo organo di stampa del Partito comunista cinese, scrisse all'epoca che l'esecuzione "era stata un frutto degli estremismi emersi durante gli anni turbolenti della Rivoluzione Culturale".

Le cerimonie in onore di Lin sono divenute sempre più frequenti negli ultimi anni, dato che i dissidenti sostengono che il suo atteggiamento davanti alla persecuzione politica sia un'ispirazione per i tempi moderni. Chen dice di essere già stato fermato ieri dalla polizia, che gli ha chiesto perché fosse venuto a Suzhou: "Lo spirito di Lin Zhao - ha risposto l'attivista - l'ha portata a morire piuttosto che arrendersi. E questo merita l'ammirazione di tutti noi". Gli agenti lo hanno portato alla stazione dei treni, sperando di farlo tornare a casa. Ma lui è tornato oggi alla carica.