Proteste e critiche ad Erdogan per i 274 morti in miniera
Il premier รจ stato fischiato e la sua auto presa a calci dalla folla furiosa e addolorata a Soma. I sindacati proclamano un giorno di sciopero. Sotto accusa le privatizzazioni che riducono i costi a spese della sicurezza. Manifestazioni ad Ankara, Istanbul, Izmir.

Ankara (AsiaNews) - Il primo ministro Recep Tayyep Erdogan è stato fischiato e la sua auto presa a calci ieri, appena arrivato a Soma per una conferenza stampa sul disastro.  Mentre il Paese ha decretato tre giorni di lutto, i sindacati hanno lanciato un giorno di sciopero per protesta contro la poca sicurezza nelle miniere, che a Soma ha fatto finora 274 morti.

Due giorni fa un'esplosione e un incendio ha causato il crollo della miniera di carbone nella città della Turchia occidentale, mentre quasi 800 minatori erano sottoterra.

Almeno 363 persone sono state recuperate vive nelle prime ore dopo l'incendio; circa 80 di loro presentano ferite non gravi. Stamane, le operazioni di soccorso hanno dovuto fermarsi per alcune ore a causa di un'alta concentrazione di gas; nella miniera vi sono ancora incendi che frenano i soccorsi. Vicino alla miniera centinaia di parenti attendono notizie sulla sorte dei loro cari, mentre si recuperano salme o corpi di sopravvissuti.

Intanto ingrandisce la polemica sulla sicurezza della miniera. Privatizzata nel 2005, e divenuta proprietà della Soma Komur Isletmeleri AS, che si definisce il più grande gruppo minerario turco, la miniera estrae carbone, che serve ad alimentare una vicina centrale termica. Circa il 40% dell'energia nel Paese dipende dal carbone.

Un parlamentare del Partito repubblicano del popolo, dell'opposizione ha accusato il governo di aver fermato due settimane fa in parlamento la proposta di far nascere una commissione per la sicurezza nelle miniere. Erdogan rifiuta le accuse e ha messo in guardia l'opposizione dall'usare l'incidente per guadagni politici. E' anche vero che questo disastro macchia ancora di più la politica del premier e del suo partito, coinvolto in scandali di corruzione e accusato di preoccuparsi più dei profitti economici che della popolazione.

Uno dei sindacati che ha aderito allo sciopero ha dichiarato che i "colpevoli del massacro di Soma" sono "coloro che perseguono le politiche di privatizzazione, che minacciano la vita degli operai per ridurre i costi". Secondo una statistica dell'Ilo (Internationa Labour Office), nel 2013 vi sono stati incidenti che hanno coinvolto 13mila minatori.

Ieri vi sono state manifestazioni ad Ankara, a Istanbul e Izmir. La polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti per disperdere la folla.