Vedove abbandonate in Sri Lanka, il riscatto che nasce dalla solidarietà
di Melani Manel Perera
Grazie a un'iniziativa del National Fisheries Solidarity Movement (Nafso) di Negombo (provincia occidentale), queste donne hanno ricevuto strumenti di lavoro: canne da pesca, macchine da cucito e per fare dolci, e altro. Sono tutte profughe interne, vedove per la guerra, lo tsunami o perché lasciate dal marito.

Colombo (AsiaNews) - Poter mandare i propri figli a scuola e mantenere anche da sole la propria famiglia: è quello che possono fare da oltre un anno 493 donne che vivono nel nord e nell'est dello Sri Lanka, grazie all'intervento della sezione femminile del National Fisheries Solidarity Movement (Nafso) di Negombo (provincia occidentale). Un programma di sostegno avviato nel gennaio 2013, i cui frutti sono stati celebrati il 27 maggio scorso a Trincomalee, con l'ultima ondata di donazioni.

Le donne coinvolte in questa iniziativa sono rimaste vedove durante la guerra civile, lo tsunami del 2004, o sono state abbandonate dai loro mariti. In comune hanno la loro condizione di profughe interne al loro stesso Paese (Internally Displaced People, Idp), sfollate dal governo dalle loro case d'origine e mai reinsediate. Provengono da 23 villaggi distribuiti in tre distretti (Trincomalee, Batticaloa e Mannar) nelle province orientale e settentrionale. Altre 28 donne di Mannar riceveranno presto degli aiuti.

"Queste donne - spiega ad AsiaNews Lavina Hasanthi, a capo della sezione femminile Nafso - affrontano enormi problemi giorno dopo giorno. Sono abbandonate a loro stesse, ignorate da qualunque programma d'aiuto fornito dal governo". Per aiutarle, sottolinea, "abbiamo seguito due direttive: con aiuti economici, perché devono sopravvivere; facendo loro capire che, pur essendo profughe, meritano dignità umana e devono lottare per i propri diritti".

"Questa iniziativa - sottolinea ad AsiaNews Siththi Umma, vedova musulmana di 42 anni - è di grande aiuto per noi, che siamo state trascurate dalla maggioranza della società. Ora possiamo guadagnare qualcosa da sole, senza essere un peso per altri, e mandare a scuola i nostri figli".

"Adesso - dice ad AsiaNews Sorja Devi, vedova tamil di 55 anni - possiamo affrontare qualunque sfida. Sappiamo di poter parlare con qualunque funzionario e far valere i nostri bisogni e i nostri diritti. Per questo dobbiamo ringraziare la Nafso".

Il programma ha previsto la distribuzione di utensili per l'agricoltura, macchine da cucire, biciclette, box per vendere i pesci, reti da pesca, canoe, gabbie per polli e galline, capre, scali e scaffali di legno per avviare piccoli negozi, tramogge, macchine per fare dolci e sementi.