Sri Lanka, non si fermano gli abusi e le aggressioni delle forze dell'ordine
di Melani Manel Perera
In occasione della Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura, un'associazione per i diritti umani ha organizzato un raduno per denunciare il lassismo del governo. Presenti sopravvissuti e familiari delle vittime.

Colombo (AsiaNews) - Esecuzioni extra-giudiziarie, torture e aggressioni da parte delle forze dell'ordine sono in aumento in Sri Lanka. La denuncia arriva da diversi attivisti per i diritti umani, che ieri hanno celebrato la Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura. A organizzare la commemorazione a Colombo è stata la Right to Life Human Rights Organization, che ha invitato sopravvissuti e familiari di chi è stato colpito da abusi.

"Ogni giorno - ha spiegato Philip Dissanayake, segretario esecutivo della Rlhro - abbiamo notizia di violazioni ai diritti umani in questo Paese. Eppure, il governo non sembra prendere iniziative significative per fermare questi atti brutali, nonostante la legge sia molto chiara a riguardo. Anche i media non danno risalto a questo problema".

L'art. 11 della Costituzione dello Sri Lanka afferma che "nessuna persona dovrebbe essere soggetta a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti". L'art. 15 proibisce qualsiasi limite a tale diritto anche in tempi di pubblica emergenza. Inoltre, sia il Codice penale che il Convention against Torture and Other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment Act puniscono la tortura.

Al termine dell'evento l'associazione ha lanciato un nuovo sito internet, chiamato Aithiya (diritti), che dà notizia dei casi di torture e violazioni che avvengono nel Paese.