Corea, Pyongyang propone "pace" a Seoul perché teme Pechino
A pochi giorni dall'arrivo del leader cinese Xi Jinping in Corea del Sud, il governo del Nord tende la mano al Sud: "Smettiamola di diffamarci". Analisti ed esperti concordi: solo una mossa propagandistica per cercare di calmare la Cina, ultimo alleato rimasto.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Il governo della Corea del Nord ha proposto alla controparte meridionale un fermo alle provocazioni militari "di ogni genere" a partire da questa settimana. Analisti ed esperti sono concordi nel ritenere la proposta uno specchietto per le allodole che mira a ingraziarsi il leader cinese Xi Jinping, a breve in visita di Stato a Seoul. La proposta è stata presentata dalla Kcna, agenzia di stampa ufficiale del regime di Pyongyang, secondo la quale la Commissione per la Difesa nazionale - il massimo organo militare dello Stato - ha chiesto all'esercito del Sud di "smetterla di diffamarci".

La Commissione ha chiesto inoltre a Seoul e a Washington di sospendere la sessione 2014 delle esercitazioni militari congiunte, che si terranno durante i Giochi asiatici di Incheon: nonostante l'aumento delle tensioni belliche, nel maggio 2014 il regime guidato da Kim Jong-un ha annunciato la propria intenzione di partecipare ai Giochi. Questi si svolgeranno dal 19 settembre al 4 ottobre, mentre i "war games" di Stati Uniti e Corea del Sud sono previsti in agosto e in settembre ma senza certezze per le date.

La proposta di pace del Nord arriva a sorpresa, ma viene letta come un gesto conciliatorio in preparazione della visita di Xi Jinping a Seoul. Il leader cinese arriverà il 3 luglio 2014 nella capitale del Sud e rimarrà per due giorni di colloqui con la controparte coreana, Park Geun-hye. Nonostante la Cina sia l'ultimo alleato rimasto alla Corea del Nord, i rapporti fra i due vanno raffreddandosi: la decisione di Xi di recarsi prima al Sud che al Nord della penisola rappresenta l'ultimo gradino di una scala in discesa nel dialogo bilaterale.

Le proposte di pace si scontrano però con i fatti. Lo scorso 26 giugno il governo di Pyongyang ha sparato diversi missili a corto raggio nel Mar del Giappone, senza provocare danni ma esaltando sui media il gesto come "ennesima dimostrazione della grande capacità bellica dell'esercito guidato dal giovane maresciallo Kim Jong-un".