Astana (AsiaNews/Agenzie) Sarà completato a dicembre l'oleodotto di oltre 3 mila km per portare 20 milioni di tonnellate di petrolio l'anno dal Kazakistan alla Cina.
Il Kazakistan, terzo maggior produttore di petrolio con giacimenti stimati per 9 miliardi di barili, ha un'attuale produzione di greggio di 1,1 milioni di barili al giorno, pari a Libia o Algeria, con previsione di 3 milioni di barili per il 2015. Per ora il petrolio kazako arriva in Cina dopo centinaia di chilometri di ferrovia. Il nuovo oleodotto, del costo di 3 miliardi di dollari, viene realizzato dalla China National Petroleum Corporation (CNPC, il maggior produttore di petrolio cinese) e dalla Kazakhstan National Petroleum and Natural Gas Company (KMG). Esso parte dalla città di Atasu (nel Kazakistan orientale) e giungerà a Dushanzi nello Xinjiang, dove verrà raffinato o inviato verso le regioni orientali affamate di energia. E' allo studio un progetto per realizzare un oleodotto per il gas naturale dal Kazakistan sempre allo Xinjiang, che potrebbe proseguire per altri 4000 km dal Bacino di Tarim fino a Shanghai utilizzando il condotto già esistente.
La linea potrebbe in seguito estendersi a Uzbekistan e Turkmenistan, fino a Russia e Iran, creando un sistema globale pan-asiatico. Questo progetto era stato esaminato anni fa, ma accantonato perché troppo costoso. L'incremento del fabbisogno di energia per mantenere lo sviluppo cinese ha spinto alla decisione. Per soddisfare la domanda crescente, la Cina coopera anche per la scoperta di nuovi giacimenti in Uzbekistan e per progetti idroelettrici in Kirghistan e Tagikistan.
Nel 2003, il commercio tra Kazakistan e Cina ha raggiunto la cifra di 3,3 miliardi di dollari, oltre il doppio rispetto al 2000 (1,5 miliardi); nei primi mesi del 2004 c'è stato un ulteriore aumento dell'87,7%. La Cina importa acciaio e prodotti petroliferi, grano e carne; vende generi alimentari, tessuti e macchinari ferroviari. (PB)