Tibet, sequestrato da Pechino un monaco buddista scomparso da due mesi
Non si hanno notizie di Tenzin Lhundrup, fermato dalla polizia cinese per aver partecipato a "disordini". In realtà, il monaco stava tenendo una lezione sullo "status della lingua e della nazionalità tibetane". Dal suo arresto, dure restrizioni alla libertà di movimento, parola e religione nella contea di Diru.

Lhasa (AsiaNews) - Da quasi due mesi non si hanno più notizie di Tenzin Lhundrup, monaco tibetano e accademico buddista arrestato lo scorso maggio dalle autorità cinesi. Il religioso stava tenendo una lezione sullo "status della lingua e della nazionalità tibetane" agli abitanti della città di Shagchu, nella contea di Diru (prefettura di Nagchu della regione autonoma tibetana), quando la polizia cinese lo ha prelevato per aver partecipato a "disordini". Solo in questi giorni fonti locali del Tibetan Centre for Human Rights and Democracy (Tchrd) hanno avuto conferma del suo arresto.

Non si sa altro circa le sue condizioni: è certo che è stato fermato un mercoledì di maggio, ma non si conosce il giorno esatto. Non è noto il luogo in cui sarebbe stato portato.

Tenzin Lhundrup era famoso nella regione per i suoi insegnamenti sulla cultura tibetana e sulla necessità di preservare l'identità del popolo tibetano; la sua promozione di una dieta vegetariana; il suo impegno nel risolvere dispute. Quando gli abitanti della zona hanno chiesto informazioni sulla scomparsa del monaco, la polizia cinese ha accusato Lhundrup di essere un agitatore sociale.

Il suo arresto ha scatenato a giugno una ferma protesta da parte della popolazione locale, che ha spinto il governo di Diru ad applicare dure restrizioni alla libertà di movimento, parola e religione.

Una fonte del Tchrd aggiunge poi che "le autorità cinesi hanno tagliato tutte le linee di comunicazione e costretto gli studenti tibetani di Diru che frequentano scuole di altre regioni del Tibet a tornare a casa. La situazione è diventata molto tesa e pericolosa". (NC)