Ban Ki-moon: Israele a Gaza, "un'azione atroce". Finora uccisi 502 palestinesi e 18 soldati israeliani
Ieri la giornata più violenta: uccisi 140 palestinesi e 13 soldati israeliani. La metà delle vittime palestinesi sono donne, bambini, anziani. Fra gli israeliani vi sono due civili uccisi a causa dei razzi lanciati da Gaza. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha chiesto il rispetto delle leggi internazionali e la protezione dei civili. Netanyahu: nessuna altra scelta contro "il terrore"; Abbas: "crimini contro l'umanità".

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il segretario dell'Onu Ban Ki-moon ha definito "un'azione atroce" i bombardamenti aerei di Israele sulla Striscia di Gaza, miranti a fermare la pioggia di razzi sulle cittadine del sud e di altre zone in Israele.

Dall'8 luglio, quando è iniziata l'operazione, definita "Confine protettivo", sono almeno 502 i palestinesi uccisi, 140 nella sola giornata di ieri, la più sanguinosa finora.

Da parte israeliana, ieri sono stati uccisi 13 soldati israeliani della brigata Golani, portando a 18 le vittime dall'inizio dell'offensiva. Secondo l'esercito, sette soldati sono morti per lo scoppio di una bomba al passaggio di un loro blindato; 3 nei tiri incrociati con attivisti islamici e altri 3 saltati in un edificio a fuoco.

Il portavoce dei servizi di urgenza, Ashraf al-Qoudra, afferma che a Shajaya, una zona periferica a est della città di Gaza, l'esercito israeliano ha lanciato il bombardamento più mortale uccidendo 72 palestinesi. Almeno 9 palestinesi, di cui 7 bambini, sono stati uccisi questa mattina durante un raid a Rafah.

A Kahn Younes, in un raid compiuto ieri sera, oltre ai 9 morti di ieri, vanno aggiunti altri 16 palestinesi uccisi, ritrovati oggi sotto le macerie dell'edificio.

Numerosi anche i feriti: 250 solo ieri a Shajaya e 450 in tutta la Striscia.

Almeno metà dei palestinesi uccisi sono donne, bambini e anziani. Le vittime civili israeliane, a causa dei razzi sparati da Gaza, sono finora due. Circa 81mila palestinesi hanno trovato rifugio nelle scuole gestite dall'Onu.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che i bombardamenti su Shejaya erano necessari essendo questa  "una fortezza del terrore" e un centro di lancio per i missili e che Israele non ha altra scelta che entrare nelle aree densamente abitate, avendo avvertito la popolazione di abbandonare le loro case.

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è radunato con urgenza ieri pomeriggio chiedendo un cessate-il-fuoco immediato e deplorando il crescente numero dei morti. Nell'incontro durato due ore, su richiesta della Giordania, esso ha richiesto il rispetto delle leggi umanitarie internazionali riguardo alla protezione dei civili.

Il presidente palestinesi Mahmoud Abbas, che aveva anch'egli richiesto l'incontro di emergenza, ha definito "intollerabile" la situazione a Gaza e gli attacchi israeliani come un "crimine contro l'umanità".

Ieri all'Angelus, papa Francesco ha di nuovo chiesto a tutti di intensificare la preghiera per la pace in Medio oriente. " La violenza - ha detto - non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!".