Tregua di 72 ore su Gaza. Israele ritira le truppe su "posizioni difensive"
L'importante opera dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, apprezzata dal segretario dell'Onu. Si spera di iniziare i dialoghi per la sicurezza di Israele e la fine del blocco di Gaza. L'esercito israeliano ha distrutto tutti i tunnel sotterranei. Ieri due attentati a Gerusalemme.

salemme (AsiaNews/Agenzie) - Israele e Hamas hanno accettato una tregua di 72 ore a partire da stamane alle 8 (ora locale). La decisione è stata presa ieri al Cairo dalla delegazione palestinese e accettata da Israele, che non aveva inviato alcun rappresentante nella capitale egiziana. Tre giorni fa un'altra tregua è fallita in poche ore.

Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu ha chiesto a entrambe le parti "la massima moderazione" e di sfruttare la tregua per "iniziare appena possibile i dialoghi al Cairo... sui temi urgenti".

Israele vuole che la Striscia sia demilitarizzata; Hamas vuole che si cancelli il blocco di Gaza e che vengano riaperti i passaggi verso Israele e l'Egitto.

Ban ha avuto parole di apprezzamento per il responsabile della delegazione palestinese, il presidente Mahmoud Abbas.

Israele ha anche annunciato che ritira le sue truppe fuori della Striscia, ridisponendole solo su "posizioni difensive". L'esercito israeliano afferma di aver ormai raggiunto il suo scopo: la distruzione dei tunnel sotterranei che da Gaza entravano in territorio israeliano, aprendo a possibili "azioni terroriste".

A questo proposito, ieri a Gerusalemme vi sono stati due attacchi. Nel primo, un palestinese di Gerusalemme est ha scagliato un escavatore contro un pullman, uccidendo una persona e ferendo altre sei. La polizia lo ha ucciso. L'altro incidente è avvenuto vicino all'università ebraica sul Monte Scopus, dove una persona alla guida di una moto ha ucciso un poliziotto.

E' probabile che l'accettazione della tregua da parte israeliana sia dovuta ai timori di nuove azioni terroriste, e soprattutto alla pressione internazionale e alle accuse di possibili crimini di guerra compiuti dall'esercito verso la popolazione palestinese.

In quasi un mese di guerra, gli uccisi palestinesi sono almeno 1868, in maggioranza civili. Le perdite israeliane sono 64 soldati e tre civili, compreso un migrante thailandese.