Terremoto nello Yunnan, i cattolici in prima fila nell'aiuto ai sopravvissuti
Il sisma ha ucciso più di 380 persone: i feriti sono migliaia, gli sfollati più di 60mila. L'area colpita è irraggiungibile per le piogge torrenziali, che provocano frane a ripetizione sulle linee di collegamento. Le diocesi lanciano una catena di preghiere e raccolgono generi di prima necessità da inviare alla popolazione.

Pechino (AsiaNews) - I cattolici di tutta la Cina sono in prima linea per aiutare, con preghiere e beni materiali, i sopravvissuti al disastroso terremoto che ha scosso la provincia dello Yunnan lo scorso 3 agosto. Il sisma è avvenuto a 10 chilometri di profondità sotto la zona di Zhaotong: con una magnitudo di 6,5 gradi richter, il sisma ha provocato la morte di oltre 380 persone e migliaia di feriti. Oltre 12mila case sono crollate, e altre 30mila presentano gravi danni strutturali: gli evacuati sono quasi 60mila.

La Hebei Jinde Charity, organizzazione cattolica di volontariato, ha inviato alcuni suoi rappresentanti dell'area colpita. Secondo le informazioni inviate, la situazione è disastrosa: la popolazione sta vivendo sotto piogge torrenziali che bloccano le strade, l'elettricità è saltata e mancano rifugi e medicinali. Buona parte degli aiuti, governativi e privati, è fermo a circa 6 chilometri dalla zona colpita a causa delle frane che impediscono i trasporti.

Diverse diocesi del Paese hanno lanciato una catena di preghiera per le vittime e i sopravvissuti, insieme a una raccolta di beni e materiali di prima necessità da inviare a chi ne ha più bisogno. La Jinde ha chiesto ai cattolici di "pregare per questi fratelli colpiti, offrendo amore ai sopravvissuti e stando attenti alle notizie che arrivano. Speriamo di poter raggiungere l'area colpita il prima possibile".