Incontro a Bkerke dei patriarchi con gli ambasciatori per salvare l'Oriente e i cristiani
In preparazione anche una lettera ai capi di Stato d'occidente e del mondo arabo perché fermino il massacro dei cristiani e delle minoranze in Iraq e in Siria. Preoccupa anche il ritardo nell'elezione del presidente in Libano.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) - E' fissato per oggi un incontro fra i patriarchi d'Oriente e gli ambasciatori di diversi Paesi nella sede del patriarca maronita a Bkerke. Il raduno è parte dell'impegno che i capi delle Chiese stanno attuando per preservare il ruolo dei cristiani in Iraq, dove lo Stato islamico sta schiacciando le minoranze costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire.

I patriarchi stanno preparando anche lettere per le maggiori capitali d'occidente e del mondo arabo per spingerli a preservare il multiculturalismo della regione e la presenza dei cristiani.

La settimana scorsa il patriarca Rahi ha visitato i profughi cristiani e yazidi ad Erbil (Kurdistan, v. foto) e insieme al patriarca caldeo  Louis Sako hanno lanciato appelli  alla comunità internazionale perché non resti a guardare il massacro.

Anche papa Francesco, durante il suo viaggio di ritorno da Seoul ha detto che occorre "fermare l'ingiusto aggressore", suggerendo un'azione collettiva guidata dall'Onu. Secondo i patriarchi, anche il ritardo nell'eleggere il presidente del Libano, che dovrebbe essere un cristiano, fa parte di questa campagna per cancellare il loro contributo alla società araba e medio-orientale.