Pechino, la Corte Suprema annuncia: Gli stranieri potranno assistere ai processi
Fino a oggi i procedimenti che vedevano coinvolti i non residenti erano quasi sempre chiusi al pubblico. Le lamentele diplomatiche e la paura di perdere capitali finanziari hanno indotto il governo a fare marcia indietro. Il presidente del massimo tribunale: "Le cose vanno migliorate, coinvolgeremo le ambasciate".

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Per cercare di limitare il malcontento popolare nei confronti del settore giudiziario, la Corte Suprema cinese ha annunciato oggi che gli stranieri residenti nel Paese potranno entrare nei tribunali nazionali per assistere ai procedimenti. La decisione rientra in una riforma legale che dovrebbe essere delineata nei prossimi mesi, e riguarda i sempre più numerosi casi che coinvolgono industriali e cittadini non cinesi.

Zhou Qiang, presidente della Corte, ha annunciato la novità davanti a diplomatici e funzionari di circa 20 nazioni straniere: questi erano riuniti nella sede del massimo tribunale per una "giornata aperta" dedicata appunto al rapporto fra diritto e non cittadini. Zhou ha dichiarato che il lavoro giudiziario cinese "deve essere migliorato. Siamo convinti della necessità di coinvolgere le diplomazie per studiare insieme come rendere più trasparenti i processi che coinvolgono i forestieri".

La questione è rilevante, soprattutto per mantenere il flusso di capitali stranieri in Cina. Nel luglio 2014 Stati Uniti e Gran Bretagna si sono lamentati per le restrizioni imposte al processo contro una coppia non cinese, coinvolta in un caso relativo alle operazioni del colosso farmaceutico GlaxoSmithKline. La percezione della comunità internazionale residente nel Paese riguardo il diritto nazionale è molto bassa, e i processi si concludono quasi sempre con la condanna degli stranieri.