Escalation militare nell'est Ucraina e la guerra fra dollaro e rublo sul petrolio
Usa, Francia e Germania denunciano "incursioni" di soldati russi e minacciano nuove sanzioni. Alcuni Paesi baltici parlano invece di vera e propria "invasione" russa dell'Ucraina. La Gazprom vende i primi carichi di petrolio usando rubli o yuan. Anche all'Europa.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Crescono le accuse contro la Russia sulle sue "incursioni" militari in Ucraina a sostegno dei ribelli; allo stesso tempo cresce la decisione di Mosca di usare il rublo come moneta di scambio per il petrolio.

Spinti dalle foto satellitari presentate dalla Nato, Stati Uniti e Paesi europei si stanno scagliando contro la Russia, accusata di avere - secondo la Nato - almeno 1000 militari a combattere nelle regioni dell'est Ucraina "violando ripetutamente - come ha detto Barack Obama - la sovranità e l'integrità territoriale" del Paese.

Per alcuni, come Lettonia e Lituania, si tratta di vera e propria "guerra" e le azioni russe sono una vera e propria "invasione". Per Obama, Francia e Germania si tratta ancora di "incursioni", che però meritano dure conseguenze e nuove sanzioni.

Alexander Zakharchenko, premier dell'auto-proclamatasi Repubblica di Donetsk, ha affermato che i militari russi presenti fra loro sono volontari o in licenza.

I separatisti pro-russi hanno ampliato i loro fronti di battaglia conquistando altre città oltre a Donetsk e Luhansk, compresa la città costiera di Novoazovsk. Ciò fa temere che il Cremlino voglia creare un corridoio fra la Russia e la penisola di Crimea, annessa lo scorso marzo.

Le avanzate dei separatisti hanno lasciato sacche di territorio dove sono presenti truppe governative ucraine. Ieri notte, Vladimir Putin ha chiesto ai ribelli di aprire "un corridoio umanitario" per permettere alle truppe ucraine di sfuggire all'accerchiamento, evitando inutili perdite di vite umane.

L'escalation di tensione in Ucraina cresce insieme a un'altra "guerra": quella sull'uso del rublo (e dello yuan) nel pagamento del petrolio, distanziando la Russia dall'uso internazionale  del dollaro Usa.

Due giorni fa la Ria Novosti ha annunciato che la Gazprom Neft sta esportando 80mila tonnellate di petrolio da Novoportovskoye nell'Artico e che accetterà pagamenti in rubli. Essa ha anche deciso che nella distribuzione di petrolio lungo l'oleodotto Siberia Est-Oceano Pacifico, accetterà pagamenti in rubli e in yuan. Ciò significa che esportando energia verso l'Europa e verso la Cina, la Russia userà come moneta equivalente sia il rublo, sia lo yuan, distaccandosi dalle transazioni in dollari.

Il distacco era stato annunciato da mesi, ma solo ora è divenuto effettivo.

La scorsa settimana la Russia ha iniziato a trasportare via mare petrolio da Novoportovskoye verso l'Europa. Due petroliere giungeranno in Europa verso settembre. Secondo i media russi, il pagamento di questi carichi sarà in rubli.