Sette sacerdoti liberati; vescovo 80enne in rieducazione

Roma (AsiaNews) - Sette sacerdoti della diocesi di Zhengding (Hebei), arrestati il 27 aprile scorso, sono stati rilasciati il giorno dopo. La notizia è giunta ieri alla Kung Foundation e confermata anche ad AsiaNews.

I 7 sacerdoti erano stati presi a Wuqiu, dove si trovavano per un ritiro spirituale. Il loro arresto era avvenuto pochi giorni dopo una dichiarazione del governo cinese che esprimeva la volontà di migliorare i rapporti col Vaticano. Fonti della Chiesa nel nord della Cina, hanno precisato che il 28 aprile erano stati rilasciati solo 6 sacerdoti. Uno di loro, p. Li Suchuan è stato invece rilasciato alcuni giorni dopo.

Fonti locali hanno dichiarato ad AsiaNews che il rilascio dei sacerdoti è dovuta alla situazione "speciale" di Zhengding, dove la polizia "chiude volentieri un occhio" sulle attività della chiesa non ufficiale, chiedendo però a sacerdoti e fedeli di non partecipare ad attività "troppo evidenti".

Prima e dopo la morte di Giovanni Paolo II la polizia aveva arrestato diversi vescovi, sacerdoti e laici della chiesa sotterranea. In particolare, il 31 marzo era stato arrestato mons. Yao Liang, vescovo ausiliare di Xiwanzi (Hebei). Ora è giunta la notizia che il vescovo 83enne è stato rilasciato intorno al 20 aprile. Prima del suo arresto il vescovo aveva subito forti pressioni per lasciare la comunità non ufficiale e iscriversi all'Associazione patriottica, l'organismo di controllo della chiesa, il cui statuto prevede la formazione di una chiesa cattolica separata dalla Santa Sede. Ma dopo il suo rilascio, il vescovo è stato di nuovo preso e sottomesso a un programma di "rieducazione".

Molti vescovi della chiesa sotterranea subiscono sequestri e programmi di rieducazione, veri e propri "lavaggi del cervello" per convincerli ad abbandonare la chiesa sotterranea e unirsi alla chiesa ufficiale, previa iscrizione all'Associazione Patriottica. In marzo AsiaNews ha pubblicato una lista di 18 vescovi scomparsi, arrestati o isolati. Fra essi non vi era il nome di mons. Yao Liang.