New York (AsiaNews/Agenzie) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione vincolante, che obbliga gli Stati membri a bloccare i propri concittadini, impedendo loro di unirsi ai jihadisti dello Stato islamico in Iraq e in Siria. Il presidente Usa Barack Obama ha presieduto la sessione, esortando i governi internazionali a mettere in campo tutti gli sforzi per bloccare il reclutamento e i finanziamenti ai miliziani. Egli ha invocato uno una operazione globale per smantellare il movimento terrorista, ribattezzato "il network della morte". La risoluzione, redatta da Washington, è stata recepita all'unanimità da tutti i Paesi membri.
Dal mese scorso gli Usa hanno lanciato raid aerei contro lo Stato islamico in Iraq e, nella notte fra il 22 e il 23 settembre, le operazioni si sono estese anche alla Siria, con la partecipazione di aPaesi arabi. Attivisti siriani riferiscono che nei bombardamenti di questa notte sono morti almeno 14 militanti islamisti e cinque civili. I raid compiuti da Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno colpito raffinerie di petrolio siriane in mano ai jihadisti, che generavano ogni giorno un indotto di due milioni di dollari per lo SI.
La Casa Bianca ha sottolineato a più riprese la necessità di bloccare i finanziamenti ai miliziani, che controllano diversi pozzi petroliferi in Siria e Iraq; proprio la vendita di greggio ha contribuito in questi mesi ad alimentare le casse del movimento jihadista sunnita, che ha fondato un califfato islamico, decapitato ostaggi occidentali e perseguitato le minoranze religiose, fra cui cristiani, yazidi e musulmani sciiti, bollati alla stregua di eretici.
L'avanzata dello Stato islamico ha originato una crisi dei profughi in Turchia: secondo le agenzie umanitarie almeno 130mila curdi, molti dei quali provenienti da Kobane, che hanno varcato il confine durante il fine settimana.
Nel frattempo oltre 120 studiosi e personalità del mondo islamico hanno inviato una lettera aperta allo SI, condannandone l'ideologia. Muzammil Siddiqi, uno dei firmatari e presidente della Fiqh Council of North America, chiamata a interpretare la legge e gli insegnamenti, afferma: "Secondo l'islam è proibito uccidere innocenti", oltre che "emissari, ambasciatori e diplomatici. Per questo è vietato ammazzare giornalisti e operatori umanitari".
L'ultima vittima innocente della follia islamista è un turista francese, Herve Gourdel, sequestrato nei giorni scorsi fra le montagne dell'Algeria da un gruppo separatista affiliato allo Stato islamico e sgozzato ieri, senza pietà. Il presidente Francois Hollande ha definito l'atto un "codardo assassinio". Egli ha inoltre assicurato che i raid dell'aviazione francese - la causa secondo i terroristi che giustificherebbe l'omicidio - in Iraq e in Siria continueranno. Il gruppo Jund al-Khilafa, alleato dello SI in Algeria, ha ucciso il 55enne transalpino scaduti i termini dell'ultimatum inviato all'Eliseo, perché ordinasse l'interruzione degli attacchi aerei.