Autorità islamiche in campo contro "Voglio toccare un cane"
Centinaia di persone hanno partecipato a un evento che, secondo gli organizzatori, voleva aiutare la gente a superare la paura di animali considerati "impuri" dai musulmani. Per quelli di loro che hanno toccato i cani, dei volontari hanno spiegato come compiere i lavaggi purificatori.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - L'Islamic Development Department (Jakim)  della Malaysia ha annunciato una indagine "approfondita" sulla organizzazione di  "Voglio toccare un cane", evento che si è svolto domenica a Central Park, a One Utama, alla periferia di Kuala Lumpur. In proposito, il direttore generale di Jakim,  Datuk Othman Mustapha, ha detto che l'avvenimento non avrebbe dovuto svolgersi e si è lamentato per l'atteggiamento irresponsabile degli organizzatori che non si sono preoccupati della sensibilità dei musulmani del Paese, che ritengono "impuro" il miglior amico dell'uomo. Un altro esponente musulmano, Nooh Gadut, ha parlato di un tentativo di insultare i religiosi. Secondo i media locali avrebbe detto: "Non cercate di dar vita a una cultura che si oppone all'islam".

Da parte sua, il promotore dell'evento, Syed Azmi Alhabshi, un musulmano di 30 anni, da parte sua ha dichiarato che la sua intenzione è quella di aiutare la gente a superare la paura dei cani e promuovere affetto verso gli animali. Generalmente positive le reazioni sui social media da parte di malaysiani.

A "toccare i cani" domenica, secondo i giornali, c'erano più di 800 persone, una metà delle quale musulmane, che indossavano abiti con il colore giallo, indicato dagli organizzatori per chi voleva accarezzare un cane, mentre l'arancione era il colore di chi voleva solo guardare gli animali.

In ogni caso, per i musulmani che domenica hanno toccato i cani, alla fine dell'evento dei volontari hanno spiegato come compiere i lavaggi purificatori (sertu), prima con la terra e poi per sei volte con acqua pulita.