Afghanistan: morti e feriti durante le proteste contro gli Stati Uniti, definiti "blasfemi"
Karzai chiede alla Nato di proseguire nel suo impegno per la pacificazione del Paese e il segretario generale dell'Alleanza, Jaap de Hoop Scheffer, lo rassicura.

Jalalabad (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 2 morti e 40 feriti oggi a Jalalabad - Afghanistan orientale – per le violente proteste contro gli Stati Uniti. Conferma delle vittime è venuta da Mohammed Avub Shinwari, vice direttore del servizio sanitario locale.

Le proteste erano iniziate ieri: la causa è da ricercare in presunti atti "blasfemi" da parte dei militari di servizio a Guantanamo Bay. Secondo i manifestanti i soldati statunitensi "hanno usato il Corano in modo blasfemo: in almeno un caso hanno gettato il libro sacro in un water e tirato lo scarico".

Durante la giornata di ieri 2 mila studenti sono sfilati per le vie, urlando "morte all'America" e chiedendo le scuse degli Usa e dure punizione contro i colpevoli di blasfemia.

Oggi sono scesi in piazza oltre 5 mila fra studenti e cittadini: gli slogan sono stati rivolti anche contro il presidente Hamid Garzai. I dimostranti hanno fracassato automobili, spaccato le vetrine dei negozi e assalito uffici pubblici afghani ed internazionali. Secondo testimoni oculari, è stato appiccato il fuoco alle sedi degli organismi: si sono alzate colonne di fumo in vari punti della città.

Secondo Abdul Rehman, capo della polizia cittadina, "la polizia ha sparato in aria per mantenere il controllo della folla".

Gli Usa comandano la forza estera di circa 18.300 uomini presente nel paese dopo la guerra che ha portato alla caduta del regime dei talebani.

Proprio oggi il presidente Karzai a Bruxelles, durante i lavori del Consiglio atlantico, ha chiesto "la prosecuzione dell'impegno" anche dopo le elezioni "per non lasciare il lavoro fatto a metà". Secondo Karza, infatti, occorreranno "molti, molti anni prima che il Paese possa reggersi sulle proprie gambe". Ha ringraziato per l'opera svolta finora: "ha fornito sicurezza e ha permesso lo svolgimento di libere elezioni" che "hanno portato una sconfitta del terrorismo e dell'estremismo". Il segretario generale dell'Alleanza, Jaap de Hoop Scheffer, ha assicurato che la Nato resterà impegnata in Afghanistan.