Corea, un dizionario congiunto per avvicinare Seoul e Pyongyang "distanti anche nel linguaggio"
Dopo 25 anni di lavoro, entra nella fase finale il primo dizionario congiunto che unifica i modi di dire e i termini tecnici delle due nazioni. A causa di sei decenni di separazione, oggi la stessa parola significa "signorina" al Sud e "schiava della società feudale" al Nord. Un gruppi di linguisti sudcoreani è a Pyongyang per le operazioni di revisione del testo.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Dopo 25 anni di sforzi e di incomprensioni, la compilazione di un dizionario congiunto che unifica il linguaggio parlato dalla Corea del Nord e quella del Sud sembra entrato nella fase finale. Un gruppo di linguisti e docenti sudcoreani si trova in questi giorni a Pyongyang per le prime riletture del testo, che secondo loro "potrebbe contribuire in maniera significativa" al processo di pace. Tuttavia il progetto non sarà concluso prima del 2019.

Han Young-un, direttore del progetto per la parte meridionale, spiega: "Il lavoro è molto importante. La crescente divergenza nell'uso della lingua coreana nelle due parti del confine sta divenendo una grave barriera all'eventuale riunificazione. Il problema è ancora più marcato nel linguaggio professionale: oggi come oggi, un architetto del Nord e uno del Sud non riuscirebbero a costruire insieme una casa".

Dopo l'occupazione giapponese della Corea (1910-1945), periodo in cui il coreano venne bandito dalle scuole, il governo di transizione diede fortissimo impulso all'alfabetizzazione e al ritorno della letteratura classica. Ma la guerra civile, scoppiata nel 1950, ha bloccato lo sforzo congiunto e ha creato anzi due correnti distinte, basate sulla propaganda. Dopo sei decenni, i frutti avvelenati di quella scelta sono ancora sul tavolo: oggi una parola come "agassi", comune in entrambi i lati del confine, significa al Sud "signorina" e al Nord "schiava della società feudale".

Secondo Han, differenze simili arrivano oggi a toccare "almeno un terzo delle parole che si sentono nelle strade di Seoul e Pyongyang, e circa due terzi di quelle usate nel mondo degli affari e in quello dei rapporti ufficiali. La comunicazione di base è ancora possibile, ma se non si agisce presto la divisione sarà incolmabile".

Lo scopo dei ricercatori è quello di ottenere almeno 330mila lemmi congiunti: al momento le parole con definizioni concrete sono 55mila. Dopo "diversi anni" di difficoltà tecniche e di lavori interrotti, conclude Han, la strada "sembra essere spianata. Per il 2019 dovremmo riuscire a pubblicare il dizionario".