Pakistan, due scuole nazionalizzate tornano alla Chiesa cattolica
di Qaiser Felix
Insegnanti e gruppi musulmani minacciano proteste nazionali: "È una decisone illegale e atroce".

Karachi (AsiaNews) – Due scuole cattoliche in Pakistan, che erano state nazionalizzate, tornano alla Chiesa tra le proteste di professori e gruppi musulmani. Il Dipartimento per l'istruzione di Sindh, Pakistan meridionale, ha deciso di restituire il college femminile St Joseph e il St Patrick alla Commissione cattolica per l'educazione (CBE) di Karachi, la capitale della provincia. Mons. Evarist Pinto, arcivescovo di Karachi, ha definito il provvedimento un passo positivo del governo verso la completa restituzione degli istituti cattolici, nazionalizzati nel 1972. Il documento ufficiale, che stabilisce la privatizzazione degli istituti è stato firmato il 7 maggio scorso.

La decisione delle autorità politiche ha suscitato dure critiche da parte dell'Associazione dei professori e ricercatori del Sindh (SPLA) e del Muttahida Majlis-i-Amal (MMA, una forte alleanza di 6 partiti musulmani). Entrambi definiscono "illegale" la restituzione delle scuole.

In una conferenza stampa lo scorso 9 maggio l'SPLA ha annunciato che gli insegnanti della provincia boicotteranno i prossimi esami di fine anno previsti a partire dal 17 maggio.

Manzoor Hussain Chishti, presidente dell'SPLA, ha minacciato una campagna di protesta nazionale contro l'iniziativa del Dipartimento dell'istruzione. Egli ha dichiarato che anche in altre 3 province il corpo docenti ha comunicato la sua adesione ad eventuali manifestazioni.

Alcuni membri dell'MMA, tra cui Mohammad Hussain Menati, Abdul Sattar Afghani e Mohammad Laeeq Khan, hanno espresso preoccupazione sul futuro di studenti e professori dei 2 college. I leader musulmani hanno definito la privatizzazione un'atrocità contro i cittadini di Karachi: essa chiuderebbe le porte agli studenti più poveri e alle famiglie della classe media, perché comporterebbe un aumento dei costi d'istruzione.

"Queste scuole appartengono all'arcidiocesi – sottolinea mons. Pinto – dovevano essere restituite già da molto tempo". Il vescovo ha spiegato che il governo non ha imposto condizioni particolari tranne: la formazione di una Commissione specifica nell'amministrazione che comprenda alcuni rappresentanti statali e l'impegno unico ad istruire. "Entrambi i college – assicura il vescovo – sono in buone mani e impartiranno quell'istruzione di qualità da sempre riconosciuta agli istituti cattolici in Pakistan".

Dal 2002 diversi istituti sono tornati alla Chiesa, ma nel Punjub e nel Sindh molti sono rimasti statali. L'anno scorso, a settembre, in un incontro con il primo ministro pakistano Aziz, vescovi cattolici e rappresentanti protestanti hanno chiesto la restituzione di tutte le scuole che erano state nazionalizzate.