Pakistan, si diffondono proteste per l'oltraggio al Corano

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Il Pakistan si unisce alle proteste diffuse in Afghanistan per gli atti blasfemi contro il Corano dei quali sono accusati soldati Usa a Guantanamo Bay. Ieri migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città del Paese e per oggi è prevista una mobilitazione su scala nazionale.

A Quetta, capitale della provincia del Baluchistan al confine con l'Afghanistan, circa 1.000 persone, tra cui molti studenti di scuole religiose, sono uscite dalla moschea con bandiere e striscioni e hanno sfilato per le vie principali con slogan contro il presidente Usa Bush e quello pakistano Pervez Musharraf. Durante la manifestazione alcuni leader del Muttahida Majlis-e- Amal (Mma – forte alleanza di 6 partiti musulmani) hanno parlato contro gli Stati Uniti. Tra i dimostranti: Abdul Rahim, ministro provinciale per l'Hajj, e Noor Mohammad, deputato dell'Mma.

Altre 100 persone hanno manifestato per la stessa causa nella città nord occidentale di Peshawar. A Lahore, est del Paese, circa 200 dei partecipanti a un comizio politico hanno iniziato a bruciare una bandiera americana e una immagine di Bush. I manifestanti hanno chiesto al governo Usa di scusarsi con tutti i musulmani per il "vergognoso atto dei suoi soldati" e al governo pakistano di "abbandonare" la cooperazione con gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo.

Il Mma ha indetto per oggi manifestazioni di protesta in tutta la nazione contro l'oltraggio al Corano. In precedenza il ministro degli Esteri si è detto "profondamente costernato" e ha chiesto "una spiegazione"; anche il parlamento pakistano sollecita Washington a fare pubbliche scuse.