Vienna (AsiaNews) - Il termine ultimo per trovare un accordo internazionale sul programma nucleare iraniano è stato spostato alla fine di giugno 2015. I dialoghi in corso a Vienna per cercare una soluzione "non hanno prodotto un accordo condiviso", ma "hanno registrato buoni progressi". Secondo il ministro britannico degli Esteri Philip Hammond "non è stata trovata una soluzione comune, ma siamo ottimisti".
I dialoghi coinvolgono Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Cina, Francia e Germania: dall'altra parte del tavolo c'è il governo di Teheran, che dall'elezione del presidente Rouhani ha assunto una posizione più aperta sulla questione. L'Iran ribadisce di non voler sviluppare un programma bellico basato sull'energia nucleare, ma vuole avere il diritto di portare avanti un piano energetico atomico.
La trattativa di Vienna rimanda i colloqui alla metà di dicembre, e mette come data definitiva il 30 giugno 2015. Secondo gli sherpa impegnati nella controversia, l'accordo politico arriverà il primo marzo: i dettagli tecnici "non oltre il primo luglio". Nel frattempo, Teheran potrà accedere ai conti esteri congelati come sanzione per il programma nucleare non autorizzato.