Occupy: la polizia sgombra Nathan Road. Almeno 116 arresti
di Paul Wang
Arrestati due leader studenteschi: Joshua Wong, di Scholarism (scuole medie superiori); e Lester Shum, della Federazione degli studenti universitari. Almeno 7mila poliziotti hanno raso al suolo e ripulito il sito durato 60 giorni. Polizia accusata di manipolare la legge e le indicazioni della corte.

Hong Kong (AsiaNews) - Questa mattina dopo le nove, la polizia ha sgombrato totalmente la Nathan Road, occupata dai giovani di Occupy per 60 giorni con un sit-in per chiedere vera democrazia ad Hong Kong.

La polizia ha messo in atto un'ingiunzione della corte che esigeva lo sgombero della strada dopo che una ditta di taxi aveva presentato denuncia. Fra le persone che hanno distrutto barricate, eliminato tende e gazebo vi erano anche autisti dei taxi, con cappello rosso e una maglietta con su scritto "Io amo Hong Kong". La sicurezza del loro lavoro è stata garantita da almeno 7mila poliziotti.

Ieri le forze dell'ordine avevano sgombrato l'incrocio fra Nathan Road e Argyle Street, a Mong Kok, una zona densamente abitata, con alberghi e molto commercio al dettaglio. La polizia è andata oltre l'ingiunzione e ha sgombrato anche le vie adiacenti. A causa di questo, nella notte sono avvenuti alcuni scontri fra i poliziotti, armati di manganelli, scudi e spray urticanti e i giovani armati solo di ombrelli.

Anche stamane, l'ingiunzione prevedeva solo il ripristino della circolazione su Nathan Road, ma la polizia ha di fatto smantellato tutto il sit-in di Mong Kok.

Almeno 116 dimostranti sono stati arrestati per "intalcio ad una ordinanza della corte", per "occupazione  illegale di suolo pubblico", per "possesso di armi". Fra i fermati vi sono anche due leader delle organizzazioni studentesche: Joshua Wong, di Scholarism, un gruppo delle scuole medie superiori; e Lester  Shum, della Federazione degli studenti universitari.

Gli studenti accusano la polizia di manipolare la legge e le indicazioni della corte per giungere al risultato che essa, il governo e Pechino volevano da tempo: la fine delle manifestazioni.

Tuttora rimane in atto il sit-in ad Admiralty, sull'isola, nella zona dove vi sono le sedi finanziarie e governative.