Radicali indù aggrediscono gruppi cristiani: intonavano canti di Natale
di Nirmala Carvalho
Circa 30 persone hanno picchiato il pastore e i fedeli di una comunità pentecostale, compresi donne e bambini, con bastoni e randelli. I fondamentalisti hanno accusato i cristiani di usare soldi per convertire i tribali della zona. La polizia nega le accuse: "Nessuna conversione forzata nella zona, i cristiani sono innocenti".

Mumbai (AsiaNews) - Un gruppo di radicali indù ha picchiato a sangue, con bastoni e randelli, una comunità di cristiani pentecostali a Hyderabad (Andhra Pradesh e Telangana). La loro "colpa" è stata quella di andare in giro per le strade di una colonia tribale a intonare canti di Natale. Il fatto è avvenuto il 13 dicembre scorso e lo conferma ad AsiaNews il Global Council of Indian Christians (Gcic). Neanche donne e bambini sono stati risparmiati dall'aggressione. Tuttavia, il più grave resta il rev. Bhim Nayak, pastore della Banjara Baptist Church, che nell'attacco ha perso conoscenza ed è ancora ricoverato in un ospedale della città.

"Il rev. Nayak - racconta ad AsiaNews Sajan George, presidente del Gcic - era in compagnia di circa 15 fedeli. Insieme stavano facendo visita alle famiglie cristiane della Singareny Colony, intonando canti natalizi. A un certo punto, circa 30 persone hanno circondato il loro mezzo. Accusandoli di praticare conversioni forzate, hanno rotto i vetri del veicolo, li hanno trascinati fuori e li hanno picchiati".

La situazione nella zona era tesa da qualche tempo. "Il giorno prima - spiega il leader cristiano - un gruppo della destra nazionalista ha interrotto un convegno pentecostale a Ratlam, portando con sé polizia e rappresentanti dell'amministrazione locale. Lì hanno accusato gli organizzatori di convertire i tribali dell'area, offrendo loro soldi e altre 'tentazioni'".

Tuttavia, il sovrintendente capo della polizia locale, P.S. Ranawat, ha confermato l'innocenza dei cristiani: "Non abbiamo trovato prove di presunte conversioni, forzate o di altra natura. Gli agenti hanno parlato con alcuni tribali, ma nessuno ha confermato tale accusa".

"Nell'India laica - sottolinea Sajan George - la comunità cristiana è una minuscola minoranza. Se queste accuse fossero vere, come mai il censimento governativo mostra un declino della popolazione cristiana? La libertà religiosa è una nostra garanzia costituzionale e un diritto umano".