Il card. Martino ricorda il no vaticano ad ogni uccisione
Ricevendo i genitori di Terri Schiavo ripete le parole di Benedetto XVI: la libertà di uccidere riduce l'uomo in schiavitù.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Il "no" del Vaticano ad ogni uccisione di un essere umano, dall'aborto all'eutanasia, dal terrorismo alla pena di morte, è stato ribadito oggi dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, nel corso del colloquio che ha avuto in Vaticano con i genitori di Terri Schiavo, la donna in coma da anni morta dopo che i giudici, su istanza del marito e contro la volontà dei genitori stessi, hanno decretato di staccarla dalla macchina che la nutriva.

Bob e Mary Schindler, che domani dovrebbero essere presenti all'udienza generale di Benedetto XVI, sono in Vaticano insieme con i promotori dell'Associazione missionari del Vangelo della vita. Nel presentare alla Santa Sede lo statuto della loro associazione, i coniugi hanno espresso al cardinale Martino la propria gratitudine per essersi "strenuamente adoperato allo scopo di salvare la vita della loro figlia".

Il cardinale Martino ha ribadito "la propria deprecazione per l'uccisione della donna in una delle forme più disumane e crudeli quale quella per fame e per sete" ed ha incoraggiato le iniziative della nuova Associazione, ricordando ciò che Benedetto XVI ha detto a San Giovanni in Laterano: "La libertà di uccidere non e' una vera libertà, ma una tirannia che riduce l'uomo in schiavitù". Il presidente di Giustizia e pace ha osservato che "ciò ovviamente non riguarda solo l'aborto e l'eutanasia, ma anche la pena di morte, la guerra, il terrorismo, la distruzione o manipolazione di embrioni umani, gli stermini per fame o per devastazione dell'ambiente naturale".