Il Consiglio di sicurezza Onu boccia la risoluzione sulla Palestina
Stati Uniti e Australia hanno votato contro. Astenuti Gran Bretagna, Lituania, Corea del Sud, Rwanda e Nigeria. Nessun bisogno del potere di veto Usa. L'inviato palestinese accusa il Consiglio di sicurezza di non assumersi responsabilità; il rappresentante israeliano accusa la proposta di essere solo "un cammino di follia". Ma sul terreno vi è violenza e disperazione.

New York (AsiaNews) - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha bocciato una risoluzione che domandava la fine dell'occupazione israeliana e dava precise scadenze per giungere a una soluzione del problema israelo-palestinese, con la nascita di uno Stato palestinese nei confini del 1967 e con Gerusalemme est come capitale, garantendo sicurezza per Israele. La proposta era stata elaborata dalla Palestina e dai Paesi arabi, perfezionata e smussata poi da Giordania e Francia.

Solo otto membri del Consiglio di sicurezza hanno votato a favore, e cioè Russia, Cina, Francia, Lussemburgo, Ciad, Argentina, Cile e Giordania.

Stati Uniti e Australia hanno votato contro; Gran Bretagna, Lituania, Corea del Sud, Rwanda e Nigeria si sono astenuti. In un primo tempo la Nigeria si era espressa a favore della risoluzione, ma poi ha cambiato idea all'ultimo momento.

Anche se ci fosse stata la maggioranza, gli Stati Uniti avrebbero usato il diritto di veto per bloccarla. Nelle scorse settimane John Kerry, Segretario di Stato Usa, ha avuto diversi incontri per assicurarsi che la mozione non passasse, senza utilizzare il potere di veto. Fra gli osservatori  ci si stupisce dell'atteggiamento della Gran Bretagna, il cui parlamento aveva votato a favore del riconoscimento dello Stato palestinese.

Ridare vita al processo di pace con precise scadenze - dopo anni di fallimenti delle proposte sponsorizzate dagli Usa - sarebbe un passo importante che potrebbe sanare una situazione di violenze quotidiane e con accenti di disperazione, soprattutto da parte palestinese.

L'inviato palestinese, Riyad Mansour, ha accusato il Consiglio di non assumersi le responsabilità e ha promesso di ricercare altre vie per il riconoscimento della Palestina. I leader palestinesi vorrebbero entrare nel Tribunale internazionale e lanciare un'azione legale contro l'occupazione israeliana accusandola di crimini di guerra.

Il rappresentante israeliano, Israel Nitzan ha bollato la risoluzione come "un cammino di follia" e ha chiesto al Consiglio di sicurezza di finirla con "il coccolare i palestinesi".