Vescovo di Lahore: “Il governo aiuti i cristiani detenuti in Arabia Saudita"
di Qaiser Felix
Emigrati pakistani arrestati perché celebravano una messa in una casa di Riyad. Mons. Saldanha: "Il Pakistan tratti il caso senza fare discriminazioni religiose, sono cittadini come gli  altri".

Faisalabad (AsiaNews) – Chiesa cattolica e organizzazioni per i diritti umani in Pakistan chiedono al loro governo di intervenire per salvare i 40 cittadini pakistani cristiani arrestati dalla muttawa, la polizia religiosa saudita dell'Arabia Saudita. In un'intervista ad AsiaNews mons. Lawrence Saldanha, arcivescovo di Lahore, chiede alle autorità di intervenire "immediatamente" per assicurare il rilascio dei detenuti a Riyad. "Il governo - ammonisce il vescovo - deve trattare il caso senza nessuna discriminazione di tipo religiosa e agire a favore di questi concittadini come fa per gli altri emigrati all'estero".

Il 23 aprile scorso 40 cristiani pakistani sono stati arrestati mentre celebravano una messa in un'abitazione privata a Riyad. Durante l'irruzione la polizia ha trovato libri e materiale audiovisivo di carattere religioso cristiano. In Arabia Saudita è illegale la pratica di qualsiasi religione diversa dall'islam. Ancora non e' chiaro cosa rischiano le persone arrestate.

A distanza di settimane le autorità saudite non hanno ancora rilasciato commenti. Stesso atteggiamento da parte del Pakistan, che non ha espresso un sola parola di condanna per l'azione di forza e neppure di solidarietà con le vittime.

Mons. Saldanha, che è anche presidente della Commissione nazionale di giustizia e pace, definisce l'arresto un "grave episodio di discriminazione religiosa e violazione dei diritti umani". Il vescovo si è poi rivolto al governo saudita affinché si impegni nell'assicurare il "rispetto della libertà religiosa".

Appelli al governo del Pakistan per un intervento a favore della liberazione dei 40 cristiani sono arrivati anche da numerose organizzazioni pakistane e internazionali per i diritti umani. La Commissione per i diritti umani del Pakistan (HRCP), ad esempio, ha scritto una lettera al ministro degli Esteri pakistano. "Dato il suo impegno a favore dei diritti umani - si legge nella missiva firmata dal presidente dell'HRCP, Syed Iqbal Haider - chiediamo con urgenza di entrare in contatto con le autorità saudite e cercare di liberare queste persone. Ci appelliamo a Lei anche affinché si assicuri delle condizioni di salute dei detenuti e provveda loro assistenza e sostegno".

L'organizzazione Voice of the Martyrs (VOM) ha espresso preoccupazione per l'incolumità dei 40 cristiani. Todd Nettleton, di VOM ha sottolineato che in Arabia Saudita i cristiani stranieri provenienti da Paesi poco potenti dal punto di vista politico ed economico subiscono maggiori persecuzioni". "Questi pakistani – aggiunge – potrebbero rimaner in prigione per molto tempo; in molti altri casi si è arrivato anche alla pena di morte".