Dossier palestinese denuncia alla Corte internazionale crimini di guerra commessi da Israele
Per Saeb Erakat, capo negoziatore palestinese con Israele, "il caso principale sarà l'aggressione contro Gaza e la questione degli insediamenti, che rappresenta un crimine continuato". Netanyahu: "l'autorità palestinese ha scelto la via del confronto e noi non staremo a guardare".

Ramallah (AsiaNews/Agenzie) - I "crimini" commessi da Israele nel corso del conflitto di Gaza dell'estate scorsa saranno parte del primo caso che il governo palestinese porterà davanti alla Corte internazionale di giustizia insieme con la questione degli insediamenti nei territori occupati.

Una conferma in tal senso è venuta da Saeb Erakat, il capo negoziatore palestinese con Israele, per il quale "il caso principale sarà l'aggressione contro Gaza e la questione degli insediamenti, che rappresenta un crimine continuato".

L'annuncio della decisione palestinese non ha suscitato finora esplicite reazioni di Gerusalemme, ma già la decisione dell'Anp di chiedere, il 2 gennaio, l'adesione alla Corte era stata vista come un atto ostile. Il giorno dopo Israele ha bloccato circa cento milioni di dollari di raccolta fiscale che avrebbe dovuto girare ai palestinesi e ieri il governo ha minacciato altri passi. "L'autorità palestinese - ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu - ha scelto la via del confronto e noi non staremo a guardare". Da parte sua, il ministro per gli Affari strategici, Yuval Steinitz ha aggiunto che "se l'Autorità palestinese continua ad attaccarci, suppongo che prenderemo in esame passi ulteriori".

Ma i palestinesi non sembrano intenzionati ad abbandonare la via dell'internazionalizzazione del conflitto. Il presidente Mahmoud Abbas ha infatti dichiarato di avere l'intenzione di discutere insieme con la Giordania un piano per tornare a sottoporre al Consiglio di sicurezza dell'Onu una nuova risoluzione mirante al riconoscimento dello Stato palestinese, dopo che quella presentata nei giorni scorsi è stata respinta per pochi voti.