Patriarca Kirill per la prima volta alla Duma: riscoprire la solidarietà dell'epoca sovietica
di Nina Achmatova
Il primate russo ortodosso ha parlato alla Camera bassa del parlamento. Esperti: Siamo in un momento di crisi economica e internazionale, ci serve mobilitare tutte le istituzioni, soprattutto quelle religiose.

Mosca (AsiaNews) - Un nuovo appello alla pace in Ucraina, la richiesta ai parlamentari di tutelare la famiglia - proponendo tra le altre cose di escludere l'aborto dalle pratiche, pur previste nell'assistenza sanitaria - e infine un appello a prendere dall'epoca sovietica le cose positive come la solidarietà, per costruire la Russia moderna. Così si è espresso il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, durante il suo primo intervento in assoluto alla Duma, la Camera bassa del parlamento russo.

In molti si aspettavano una sua presa di posizione sull'annessione della Crimea, argomento da cui si è tenuto in disparte fin dall'inizio delle tensioni in Ucraina, ma come aveva già anticipato il portavoce del Patriarcato, Aleksandr Volkov, non sono stati trattati temi politici, concentrandosi "su quelli legati ai valori".

Il riferimento all'Ucraina è stato solo per fare appelli alla pace nell'est, dove sono riprese le ostilità, mentre la diplomazia fatica a fare progressi per una soluzione pacifica del conflitto, in corso ormai quasi da un anno. "Mi rivolgo nuovamente alle parti in conflitto: fratelli, fermatevi, fermate la rabbia e il risentimento reciproco, riconciliatevi!", ha detto Kirill davanti ai deputati, denunciando anche i "frequenti casi" di distruzione e sequestri di chiese ortodosse in Ucraina, perpetrati anche dai gruppi separatisti filo-russi. Ha anche espresso preoccupazione per la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, avvertendo che si potrebbe arrivare a una "catastrofe di civiltà" nella regione.

Il Patriarca ha parlato dalla tribuna della sala delle sessioni plenarie della Duma, nell'ambito delle cosiddette "Letture natalizie internazionali", evento arrivato alla sua 23° edizione. Finora si era presentato solo davanti al Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento. Volkov ha spiegato che "si è trattato di un evento importante e significativo perché, anche se i nostri contatti con il legislatore sono regolari, la Camera bassa del parlamento è il posto dove vengono prese le decisioni nell'interesse del nostro popolo e la Chiesa non deve rimanere in disparte".

Aleksei Grishin, direttore del centro di analisi 'Religione e società', ha fatto notare che l'evento è storico. "Possiamo associarlo a diverse cose - ha spiegato  - alla situazione sulla scena internazionale, alla crisi economia. E' chiaro che abbiamo bisogno di una mobilitazione delle istituzioni governative, della società civile, delle strutture sociali, e soprattutto religiose, al fine di affrontare in modo forte i momenti di crisi sia in politica estera che in economia".

" Perché proprio la Chiesa ortodossa russa?", si domanda Grishin. Risposta: "Perché è stata la spina dorsale dello Stato russo per oltre un millennio ed è la religione col maggior numero di fedeli".

Forte di questa missione, il primate ortodosso, ha fatto riferimento alla "solidarietà" e alla "voglia di sforzi comuni per il bene del proprio Paese", che caratterizzava l'epoca sovietica e su cui - secondo lui - si deve costruire la Russia moderna. La competizione tra i partiti, ha poi concluso, deve svolgersi in ambito politico, ma non sui valori, perché in caso di distruzione della base morale "non ci sarà più la Russia".