Giustiziati due membri di un culto "malvagio": avevano ucciso a botte una donna
di Wang Zhicheng
L'omicidio è avvenuto in un ristorante McDonald di Zhaoyuan. In seguito sono stati arrestati centinaia di membri del culto malvagio. La condanna è avvenuta per l'omicidio e per la partecipazione al culto fuorilegge. Sulla morte del vescovo di Yantai, ucciso nel 2005 mentre era nelle mani della polizia non è mai stata aperta alcuna inchiesta.

Pechino (AsiaNews) - La corte intermedia di Yantai (Shandong) ha diffuso la notizia che, dopo l'approvazione della Corte suprema, sono stati giustiziati due membri di un culto "malvagio" colpevoli di aver assassinato una donna in un ristorante McDonald lo scorso maggio.

Zhang Lidong e sua figlia Zhang Fan erano membri della "chiesa del Dio onnipotente", proibita in Cina per il suo carattere anti-comunista.

Nel tentativo di fare proseliti, i due - insieme ad altri fedeli - hanno interloquito con Wu Shuoyan, in un ristorante a Zhaoyuan. I due membri hanno chiesto alla donna i suoi contatti. Al suo rifiuto hanno prima cominciato ad insultarla, poi a picchiarla, fino ad ucciderla.

Lo scorso ottobre i due Zhang sono stati condannati a morte; altri tre membri del culto sono stati puniti con la detenzione da sette anni all'ergastolo (v. foto).

Subito dopo l'omicidio, la polizia ha arrestato centinaia di membri del culto, una mescolanza di taoismo e elementi cristiani, secondo cui Gesù Cristo si sarebbe incarnato in una donna, che predica l'apocalisse e la fine del mondo.

Vale la pena notare che la condanna a morte è motivata nella sentenza non a causa del solo omicidio, ma anche per "aver praticato un culto, andando intenzionalmente contro la legge".

In Cina il potere statale si arroga il diritto di distinguere fra "culti malvagi" e "religioni riconosciute" e permesse, grazie alla loro sottomissione al controllo puntuale dello Stato. Diversi accademici e legislatori chiedono da tempo che il Paese si doti di una legge sulla libertà religiosa, riducendo il potere dello Stato in materia strettamente religiosa, pur attribuendo ad esso il potere di perseguire azioni criminali.

Un cristiano di Yantai ricorda ad AsiaNews che nel 2005 è stato ucciso il vescovo sotterraneo della diocesi, mons. Gao Kexian. Mons. Gao, era stato sequestrato dalla polizia nell'ottobre '99. Da allora aveva vissuto in una prigione sconosciuta del nord della Cina. I suoi familiari si sono visti riconsegnare il cadavere alla fine di agosto, senza alcuna spiegazione. Aveva 81 anni. In quell'occasione non vi è stata alcuna inchiesta sulla morte del vescovo. "Il presidente Xi Jinping - continua il fedele - vuole costruire uno stato di diritto in Cina. E allora perché non fa investigare sulla morte del nostro vescovo?".