Tokyo, ostetriche e ginecologi contro il congelamento degli ovuli: dannoso per la salute
La Società che riunisce le due professioni "non raccomanderà" alle giovani donne e in salute la pratica, che permetterebbe loro di avere figli dopo i 45 anni. Il problema della bassa natalità "non si risolve così", e comunque la pratica fa male per il massiccio uso di farmaci previsto.

Tokyo (AsiaNews) - La Società giapponese delle ostetriche e dei ginecologi "non raccomanderà alle donne giovani e in salute di congelare i propri ovuli per future gravidanze". L'annuncio è arrivato qualche giorno dopo la decisione della municipalità di Urayasu, nella Prefettura di Chiba, che ha approvato un piano di finanziamenti per le donne che intendono congelare gli ovuli in età riproduttiva per poi usarli una volta superati i 45 anni.

L'esecutivo locale ha stanziato circa 90 milioni di yen (quasi 670mila euro) per la ricerca e la tecnologia relativa al congelamento e alla conservazione degli ovuli. Inoltre, fornirà sostegno economico pari al 70% delle spese mediche per le donne che intendono sottoporsi alla procedura.

La scelta di Urayasu è nata dopo che nel 2013, per la prima volta, la media dell'età delle donne giapponesi che rimangono in cinta ha superato i 30 anni, attestandosi a 30,4. Questo dato indica che sempre più persone scelgono di sposarsi e di fare figli in tarda età, per motivi sociali e di carriera, senza tenere conto dei rischi collegati alla gravidanza in età avanzata e senza dare spazio a più di un figlio.

Secondo la Società, il processo di congelamento degli ovuli prevede un "carico molto pesante" per il corpo umano, dato il quantitativo di farmaci imposto alle donne per stimolare l'ovulazione. Inoltre le gravidanze avanzate portano diverse complicazioni come l'ipertensione per le madri e i possibili effetti negativi per i bambini, che rimangono ancora incerti.