Baghdad lancia l’offensiva per strappare Tikrit allo Stato islamico
Teatro dell’operazione la provincia di Salahuddin, roccaforte dei fondamentalisti islamici a nord di Baghdad. Le forze di sicurezza e i miliziani sciiti hanno lanciato l’assalto alla città, col sostegno di artiglieria e aviazione. Il premier Abadi rivolge un appello ai combattenti sunniti, esortandoli ad abbandonare i jihadisti. “È la loro ultima possibilità”.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - L'esercito irakeno e le milizie sciite hanno lanciato un'offensiva di vasta portata - e attesa a lungo - contro lo Stato islamico nella provincia di Salahuddin, una roccaforte dei fondamentalisti islamici a nord di Baghdad. Obiettivo dell'attacco la riconquista di Tikrit, la cittadina natale dell'ex raìs Saddam Hussein. La notizia dell'operazione è stata annunciata ieri dal Primo Ministro irakeno Haider al-Abadi e rilanciata questa mattina dalla televisione irakena. 

Secondo quanto racconta il canale Al-Iraqiya, questa mattina le forze di sicurezza hanno iniziato l'assalto alla città di Tikrit, con il sostegno dell'artiglieria pesante e di raid aerei dell'aviazione irakena. I miliziani islamisti sarebbero già stati cacciati da alcune postazioni attorno alla città, ma non vi sono ulteriori informazioni sull'assalto. 

Le milizie dello Stato islamico hanno conquistato ampie porzioni della provincia, a larga maggioranza sunnita, di Salahuddin; oltre a Tikrit, essi controllano diverse città sul fiume Tigri, a nord della cittadina di Samarra, ancora nelle mani dell'esercito governativo, teatro ieri di una visita lampo del premier Abadi. 

Tikrit, 130 km a nord della capitale, è caduta nelle mani dei jihadisti la scorsa estate, assieme a Mosul, seconda città per importanza del Paese e a diverse aree a maggioranza sunnita. Nelle ore che hanno preceduto il raid, il Primo Ministro si è rivolto proprio ai combattenti sunniti dell'ovest, esortandoli ad abbandonare il gruppo estremista in cambio del perdono governativo. 

"È la loro ultima possibilità" ha sottolineato Abadi, il quale ha aggiunto che "se continueranno a marciare nella direzione sbagliata, riceveranno la giusta punizione che meritano, perché... hanno scelto di stare dalla parte del terrorismo". L'annuncio del capo dell'esecutivo segue una serie di operazioni lanciate in passato dall'esercito irakeno per liberare Tikrit dai miliziani, finora senza successo.  

A febbraio un ufficiale del Comando centrale Usa ha dichiarato che l'esercito irakeno si prepara a un'offensiva per riprendere Mosul dalle mani dello Stato Islamico (SI) entro aprile - maggio. Per l'operazione si stanno addestrando 20-25mila soldati irakeni, comprese forze di polizia, truppe peshmerga kurde, tribali e forze anti-terrorismo. Mosul, la seconda città irakena era abitata da oltre un milione di persone prima che fosse conquistata dallo SI lo scorso giugno.  Si calcola che essa sia controllata da mille -2mila miliziani islamisti.