Sri Lanka, Via Crucis "porta a porta" per rafforzare i legami familiari in Quaresima
di Melani Manel Perera
La parrocchia di Ragama ha chiesto ai suoi fedeli di tenere a turno in casa il crocifisso, e ospitare ogni giorno i propri vicini per pregare insieme. Circa 4.800 famiglie sono coinvolte. Per la comunità è l'occasione per "sviluppare una comunione" tra i diversi membri.

Colombo (AsiaNews) - Una Via Crucis "porta a porta" lunga 40 giorni, per rafforzare l'unione spirituale del singolo con la sua famiglia e la comunità di fedeli. È l'esercizio spirituale scelto dalla parrocchia di Ragama, nell'arcidiocesi di Colombo, per la Quaresima di quest'anno, allo scopo di "ricordare la Passione di Gesù e pentirsi, prima di accogliere le celebrazioni pasquali".

La parrocchia conta una comunità cattolica molto numerosa - 4.800 famiglie - che è stata divisa in 41 zone, a loro volta suddivise in 105 famiglie. A partire dal Mercoledì delle Ceneri fino alla Domenica delle Palme (che quest'anno cade il prossimo 29 marzo), ciascun nucleo familiare ha il compito di tenere in casa il crocifisso. Ognuno sceglie per quanto tempo: da un minimo di un giorno a un massimo di tre. Ogni giorno, le altre famiglie della zona raggiungono in processione la casa, per pregare tutti insieme. L'orario varia a seconda delle esigenze degli "ospitanti".

Kawushi e Milan Perera, una giovane coppia con due figli, hanno appena tenuto la croce per la loro zona e due giorni fa hanno accolto il servizio di preghiera. "Abbiamo scelto di iniziare alle 18 - racconta Kawushi ad AsiaNews - perché mio marito non torna dall'ufficio prima di quell'ora. La nostra casa è piccola, ma accogliente, e volevo che fosse presente". Prima dell'arrivo degli altri fedeli, la donna ha preparato l'abitazione mettendo su degli inni quaresimali e profumandola con dell'incenso.

"Questa iniziativa - sottolinea - è una bella possibilità per tutti i parrocchiani di sviluppare unione tra le famiglie, sviluppare la loro fede in Gesù e chiedere perdono per gli errori commessi".

Quando è toccato a lei, Sumithra ha organizzato il servizio di preghiera nella sua camera da letto. "Fino a cinque anni fa - racconta ad AsiaNews - era tutta la mia casa. Negli anni abbiamo potuto costruirla a poco a poco. Oggi, grazie alle benedizioni di Gesù, è una casa completa".

Per Jayantha Perera "questo esercizio spirituale è un'attività essenziale, perché permette a noi famiglie di sviluppare una comunione. Anche se alcuni non vanno d'accordo tra loro o sono in un momento difficile, pregando insieme riescono a dimenticare quella rabbia".