Attacchi di Lahore, musulmani chiedono protezione per le chiese cristiane
di Shafique Khokhar
Membri di entrambe le comunità, insieme ad attivisti sociali, hanno partecipato a una manifestazione pacifica. La polizia pronta ad arrestare almeno 18 persone per il linciaggio di due musulmani. Leader religioso islamico: "I cristiani non sono solo una minoranza religiosa in questo Paese, ma nostri fratelli".

Faisalabad (AsiaNews) - Gli attentati alle chiese di Youhanabad "rendono la comunità cristiana in Pakistan più vulnerabile. La reazione della minoranza, che ha linciato due persone, dimostra che la gente è stufa della situazione attuale e non ha fiducia nelle istituzioni, dal momento che non hanno mai fornito giustizia alle minoranze". Lo afferma ad AsiaNews Mohammad Hanif, musulmano e coordinatore per il distretto di Pakpattan dell'ong South Asia Partnership Pakistan (Sap-Pk). Insieme ad altre 300 persone (attivisti sociali e membri di entrambe le comunità), egli ha partecipato ieri a una manifestazione pacifica, organizzata per condannare gli attentati a Lahore.

Questa mattina la polizia di Lahore ha ricevuto l'ordine di arrestare entro 48 ore almeno 18 persone, coinvolte nel linciaggio di due musulmani ritenuti responsabili (ma poi scoperti innocenti) per gli attentati a Youhanabad. Le forze di sicurezza avrebbero identificato questi cristiani grazie ad alcuni video.

Affiancato anche da leader religiosi cristiani e islamici, il corteo è partito dal Press Club di Pakpattan diretto all'ufficio del District Police Officer's (Dpo). Una volta giunto a destinazione,  una delegazione di 10 membri ha incontrato il funzionario ed espresso le sue preoccupazioni circa l'atteggiamento della polizia nei confronti delle minoranze, e sulla necessità di fornire adeguate misure di sicurezza a chiese e luoghi di culto cristiani.

Il Dpo si è scusato per il comportamento delle forze dell'ordine e ha garantito piena collaborazione con le minoranze. "È mio compito - ha detto - che voi siate trattati come uguali cittadini". Al termine del colloquio la manifestazione si è conclusa.

Michelle Chaudhry, presidente della Cecil & Iris Chaudhry Foundation (Cicf), dichiara: "Il ricordo degli attacchi alla chiesa di Peshawar è ancora vivo nelle nostre menti. È responsabilità del governo federale e di quelli provinciali proteggere tutti i cittadini, a prescindere dalla loro religione. Le minoranze e i loro luoghi di culto devono essere salvaguardati in tutto il Paese".

Il Muftì Muhammad Usman, leader religioso islamico e membro della fazione di Samiul Haq del Jamiyat Ulema-e-Islam (Jui), ha dichiarato: "È responsabilità dello Stato fornire protezioni ai luoghi religiosi del Paese. Il governo ha fallito nel proteggere le minoranze del Pakistan. I cristiani non sono solo una minoranza religiosa in questo Paese, ma nostri fratelli, parte dello Stato come i musulmani. Secondo l'islam è nostra responsabilità proteggere le loro vite e i loro beni da ogni forma di terrorismo".

Usman ha aggiunto: "La condanna verbale del nostro governo agli attacchi di Youhanabad non è sufficiente. Servono azioni concrete. Il terrorismo è una questione nazionale e per questo dobbiamo essere uniti e lottare contro questi terroristi disumani".