Beirut (AsiaNews) – L’Arabia saudita e le monarchie del Golfo hanno lanciato una serie di raid aerei contro i ribelli Houthi per salvare il presidente Abedrabbo Mansour Hadi. L’ambasciatore saudita negli Usa, Adel al-Jubeir, ha dichiarato che Riyadh agisce per “difendere il governo legittimo” di Hadi. Insieme all’Arabia saudita vi sono Qatar, Kuwait, Bahrain e gli Emirati. Altri Paesi, quali Egitto, Pakistan, Giordania, Marocco e Sudan Hanno “espresso il desiderio di partecipare all’operazione” contro i ribelli, che il regno saudita ha soprannominato “Tempesta di fermezza”.
Fonti militari affermano che i raid – iniziati alle prime ore del giorno - hanno colpito le posizioni Houthi in diverse località a Sana’a, fra cui delle basi aeree, l’aeroporto internazionale e il complesso presidenziale occupato dagli Houthi lo scorso gennaio.
I raid hanno colpito anche la base di Al-Anand, nel sud vicino ad Aden, conquistata ieri dai ribelli. Riyad Yassin, che agisce come ministro degli esteri del governo deposto, ha minacciato i ribelli dal conquistare Aden la seconda città del Paese, ciò che darebbe “il via alla guerra civile”.
Le forze Houthi sono comandate dal figlio dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh, deposto nel 2011, e si sono alleate con alcune unità dell’esercito. Ieri esse hanno conquistato l’aeroporto internazionale di Aden, ma oggi l’Arabia saudita ha affermato di averlo “liberato”.
Il presidente Hadi, fuggito il mese scorso da Sana’a ad Aden, si trova ora in una località sconosciuta. Alcuni pensano che sia fuggito all’estero, anche se queste voci sono smentite ufficialmente.
Lo Yemen è in preda a insicurezza e scontri da quando, lo scorso 22 gennaio, gli Houthi hanno occupato il complesso presidenziale a Sana’a, facendo fuggire governo e presidente.
Gli Houthi sono un gruppo politico all'interno degli Zaidi sciiti originario del nord dello Yemen; dal 2004 chiedono maggiori diritti e promuovono attacchi contro il potere centrale e le milizie filo-governative sunnite.
Le tensioni in Yemen sono viste da tutti gli osservatori come una guerra fra sunniti e sciiti, fra Arabia saudita – che appoggia Hadi – e Iran, che appoggia gli Houthi. Ma più che l’elemento religioso, è l’elemento politico e di potere a prevalere. Ad accrescere le violenze, sono presenti nel Paese gruppi che si rifanno ad Al Qaeda e membri dello Stato islamico, che combattono il governo sunnita e i ribelli Houthi.