E’ morto Mar Dinkha IV, patriarca della Chiesa Assira d'Oriente
A lui si devono la ricostruzione della sua Chiesa e il superamento di antiche divisioni. Appassionato del dialogo ecumenico, l’11 novembre 1994 ha firmato con Giovanni Paolo II una Dichiarazione comune sulla cristologia, nella quale si riconosce che la Chiesa Assira d’Oriente e la Chiesa cattolica confessano la stessa fede in Cristo.

Roma (AsiaNews/Agenzie) – E’ morto ieri in una clinica di Rochester, in Minnesota (USA) Mar Dinkha IV, patriarca della Chiesa Assira d'Oriente. Nato in Iraq il 15 settembre 1935, Mar Dinkha era stato ordinato sacerdote a Urmia, in Iran nel 1957 ed  era stato consacrato vescovo nel 1962. L’17 ottobre 1976 era divenuto il 111mo patriarca della sua Chiesa. La sua elezione – la prima dopo 7 secoli non avvenuta per successione ereditaria – pose fine a divisioni e violenze. Il suo predecessore, il patriarca Eshai Shimun era stato assassinato in quello stesso 1976.

Al patriarca Dinkha si deve la ricostruzione della Chiesa assira d’Oriente, che ha pacificato e modernizzato traducendo parti della liturgia nell’assiro moderno. Fin dalla sua elezione egli trasferì la sede del Patriarcato dal Kurdistan iracheno a Morton Grove, un suburbio di  Chicago, visto che la maggior parte dei suoi circa 500mila fedeli è concentrata nelle comunità in diaspora sparse in America, Europa e Oceania e che solo una minoranza vive ancora in Medio Oriente.

Di fronte al drammatica aggravarsi della loro situazione, il Patriarca si era schierato a favore della creazione di una regione “cristiana” nella Piana di Ninive, in Iraq.

Il superamento di antiche divisioni e l’ecumenismo sono state una delle caratteristiche dell’opera di Mar Dinkha. Nei lunghi anni del suo ministero egli ha incontrato Giovanni Paolo II col quale l’11 novembre 1994 ha firmato una Dichiarazione comune sulla cristologia, nella quale si riconosce che la Chiesa Assira d’Oriente e la Chiesa cattolica confessano la stessa fede in Cristo e che le controversie cristologiche del passato erano in gran parte dovute a malintesi. Il patriarca ha incontrato anche Benedetto XVI e Francesco (nella foto). Quest’ultimo, ricevendolo il 2 ottobre 2014, ha detto che “il nostro incontro è segnato dalla sofferenza che condividiamo per le guerre che stanno attraversando diverse regioni del Medio Oriente e in particolare per le violenze che stanno colpendo i cristiani e gli appartenenti ad altre minoranze religiose, specialmente in Iraq e in Siria. Quanti nostri fratelli e sorelle stanno soffrendo una persecuzione quotidiana! Quando pensiamo alla loro sofferenza, ci viene spontaneo andare al di là delle distinzioni di rito o di confessione: in essi è il corpo di Cristo che, ancora oggi, viene ferito, colpito, umiliato. Non vi sono ragioni religiose, politiche o economiche che possano giustificare ciò che sta accadendo a centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti. Ci sentiamo profondamente uniti nella preghiera di intercessione e nell’azione di carità verso queste membra del corpo di Cristo che stanno soffrendo”.

I funerali di Mar Dinkha IV saranno celebrati l’8 aprile ndella St. George Church, a Chicago.