Taiwan, volontari cattolici festeggiano la Pasqua con i malati di Hiv/Aids
di Xin Yage
L’Associazione Lourdes di Taiwan, fondata nel 1997, lavora con chi è affetto da immunodeficienza: “Spesso oltre alla malattia combattiamo anche la discriminazione sociale”. Nelle prossime settimane, il gruppo porterà avanti incontri di sensibilizzazione e di prevenzione pensati per i più giovani.

Taipei (AsiaNews) – La celebrazione della Pasqua a Taiwan è anche l’occasione per sensibilizzare la popolazione sulla situazione dei più emarginati e sofferenti. Paul e Jiachyi sono i direttori esecutivi dell’Associazione Lourdes di Taiwan (Taiwan Lourdes Association, 社團法人台灣露德協會) che si occupa delle persone, soprattutto giovani, affette da sieropositività. A partire da questo fine settimana, stanno preparando una serie di incontri per allargare ancora di più il loro raggio di azione e il numero di persone coinvolte, soprattutto nella comunità cattolica, a questo tipo di missione.

Paul Hsu (徐森杰秘書長), direttore esecutivo dell’Associazione, spiega: “Nel 1997 abbiamo iniziato il nostro lavoro fondando l’Associazione Lourdes di Taiwan. L’obiettivo dell’associazione è la prevenzione dell’Hiv e Aids e la creazione di una comunità di persone concentrate sul prendersi cura delle persone a rischio e di chi ha già contratto il virus”.

 “A quel tempo – ricorda – avevo incominciato a pensare a come impegnare meglio i miei talenti. Pur avendo ricevuto diverse proposte di lavoro in ambito sociale, ci siamo avventurati in questo campo nuovo collaborando con le suore della congregazione delle Figlie della Carità (天主教仁愛修女會). Dopo circa 18 anni io sono contentissimo per il mio lavoro, che mi porta a vivere con chi è afflitto dalla malattia dell’immunodeficienza e purtroppo spesso anche dalla discriminazione legata al giudizio dei benpensanti”.

La signorina Yang Jiachyi (楊家琪小姐) aggiunge: “Le Figlie della carità sono sempre state la spina dorsale del movimento. Addirittura dal 1960 avevano aperto una ‘Casa di Lourdes’  dedicandosi agli orfani e ai bambini svantaggiati. A partire dal 1997, con la presenza massiccia dei malati sieropositivi, il servizio si è rivolto a loro e al supporto delle loro famiglie. Il bisogno di rendere stabile questa missione ci ha fatto registrare l’associazione come organizzazione non governativa nel 2006. Ne è derivata una pubblicità ancora più ampia che ha trovato un supporto enorme, abbiamo trovato nuove persone pronte a investire tempo e disponibilità economiche, e grazie a tutto ciò siamo riusciti a coinvolgere un numero molto grande di volontari. Il lavoro di base è creare legami, evitare la solitudine di chi si sente emarginato”.

“Stiamo quindi portando avanti diversi centri di supporto in diverse parti dell’isola – conclude – perché le persone che hanno bisogno del nostro servizio e del nostro appoggio sanno che da noi trovano sostegno e comprensione, oltre che appoggio medico”.

Per quanto riguarda gli incontri previsti per le prossime settimane, Paul spiega: “Le iniziative pubblicitarie a cui ci stiamo preparando riguardano raccolte fondi e soprattutto sensibilizzazione sul problema. Vogliamo mostrare come la comunità cristiana è coinvolta in prima linea in questa missione e sente il richiamo di chi viene emarginato a causa della propria malattia. Fortunatamente, anche all’interno della chiesa, si sta passando sempre di più da una mentalità di condanna a un’atteggiamento di accoglienza, questo fa superare molte barriere ideologiche e permette di collaborare per il bene di chi ha più bisogno”.

A dimostrare il vasto raggio educativo dell’Associazione Lourdes, negli ultimi due anni 11.754 persone, per lo più adolescenti, hanno partecipato alle lezioni di formazione e prevenzione sponsorizzate dalle loro iniziative.