Madri di Tiananmen: "Pechino deve chiedere scusa davanti alla Storia"

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese "non ha ancora chiesto perdono per le atrocità perpetrate" e onora come degli dei Mao Tse-tung e Deng Xiaoping "le cui mani sono lorde del sangue del popolo, e che hanno portato sciagure mai raccontate alla nostra nazione".

Lo scrivono le "Madri di Tiananmen" in una lettera aperta indirizzata al presidente cinese Hu Jintao, una settimana prima del 16mo anniversario del massacro della piazza. Nella lettera si consiglia al regime comunista di "chiedere perdono davanti alla Storia".

"Non hanno senso – si legge nel documento – le recenti proteste del governo di Pechino contro il Giappone per la sua troppo blanda ammissione delle atrocità perpetrate in Cina durante la II Guerra Mondiale, perché il governo cinese non ha ancora chiesto perdono per le atrocità che esso stesso ha perpetrato".

"Voi e i vostri predecessori - si legge ancora - avete cancellato dai libri la memoria del massacro del 4 giugno, ed avete eliminato dalla storia questo spregevole accadimento. Ci siete riusciti benissimo, siete stati più bravi di quegli elementi della destra giapponese che avevano tentato di cancellare dalla storia il massacro di Nanchino".

"Oggi – continua la lettera - voi onorate come dei Mao Zedong e Deng Xiaoping e altri, le cui mani sono lorde del sangue del popolo, e che hanno portato sciagure mai raccontate alla nostra nazione". "Fino ad oggi – conclude - non avete voluto chiedere perdono alle decine di milioni di vittime ed alle loro famiglie di questi massacri".

Le "Madri di Tiananmen" è un gruppo formato da 125 familiari delle vittime della strage del 4 giugno 1989 in piazza Tiananmen, quando le  truppe dell\'esercito nazionale, appoggiate dai carri armati, massacrarono i manifestanti inermi che da oltre un mese invocavano democrazia e la fine della corruzione per la società cinese nelle strade della capitale cinese. Il bilancio di quel massacro non è mai stato pubblicato dal governo, ma organizzazione internazionali indipendenti dicono che attorno alla piazza, nelle vie laterali e nei giorni seguenti al 4 giugno sono stati uccisi alcune migliaia di persone. Il gruppo è guidato da Ding Zilin.