A rischio estinzione un quinto degli animali in Malaysia
Tigri e rinoceronti più a rischio a causa dell’attività umana e della caccia di frodo. Secondo i dati della World Bank sono in pericolo circa 70 specie di mammiferi su 336 presenti nel Paese. Attivisti green: “Bisogna intervenire subito”.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Almeno un quinto delle specie di mammiferi presenti in Malaysia rischia l’estinzione. È quanto risulta dai dati forniti dalla World Bank, secondo cui nel 2014 ben 70 specie su 336 di mammiferi presenti sono state in pericolo. In questa speciale classifica la Malaysia è la settima al mondo, mentre nel sud-est asiatico è seconda solo all’Indonesia che conta ben 184 specie a rischio (prima al mondo).

Questo fa della Malaysia il Paese più pericoloso al mondo per le specie già a rischio.

Della lista dei mammiferi in pericolo fanno parte anche il capricorno di Sumatra, il rinoceronte di Sumatra, il dugongo e la tigre della Malaysia. Anche se la World Bank non precisa le cause di questa situazione, si presume che esse abbiano a che fare con le attività quali disboscamento, sovra-sviluppo, commercio illegale e caccia di frodo.

Elizabeth John, attivista di Traffic [organizzazione non governativa che monitora il commercio mondiale di animali e piante selvatiche, ndr], afferma: “Questa regione è sempre stata famosa per la sua biodiversità. Sfortunatamente, questo l’ha resa un magnete per coloro che volevano saccheggiare tali risorse”.

Secondo Elizabeth John, non solo mammiferi, ma anche uccelli, pesci e piante sono in pericolo: “Una volta perdute, ripristinare queste specie non sarà solo dispendioso ma quasi impossibile. Ha più senso investire subito nella protezione e nella lotta alle minacce”.

Il Dott. Melvin Gumal, direttore della Wildlife Conservation Society Malaysia, afferma che i dati della World Bank non fanno altro che confermare ciò che i biologi vedono tutti i giorni: “Se non invertiamo questa tendenza in fretta, la nostra eredità collettiva sarà la testimonianza e la documentazione della perdita delle nostre specie selvatiche”.

Sulla stessa linea è Henry Goh, presidente della Malaysian Nature Society, secondo il quale bisogna promulgare leggi più dure per frenare i crimini contro la fauna selvatica e garantire che queste leggi siano più rispettate che in passato: “Risolvere il problema non è una questione che riguarda solo il governo, ma anche la società e i mercati. Tutti devono fare la propria parte”, ha detto.

Almeno 100 tra tigri vive e tigri imbalsamate sono state sequestrate dalle autorità tra il 2000 e il 2012. È un numero enorme alla luce del fatto che il numero di questi felini rimasti in Malaysia si aggira tra i 250 e i 340 esemplari.